giovedì 27 ottobre 2016

La Cara Varese di Bonoldi





A sessant’anni abbondanti Fausto Bonoldi mette in copertina il suo nome e cognome. Di articoli ne ha scritti e firmati  tanti, una vita al quotidiano La Prealpina, ma questo è il suo primo libro: Cara Varese (sottotitolo: come sei cambiata), Pietro Macchione Editore. Bonoldi, uomo che ama lavorare nelle retrovie, che non s’illumina con le luci della ribalta, competente e preciso, questa volta si lancia allo scoperto. Raggiunta l’età pensionabile, ha sperimentato l’utilità dei social network, lì ha cominciato a pubblicare scorci di Varese del passato, raffrontandoli con il medesimo luogo, oggi. Foto in bianco e nero e foto a colori, il vecchio e il nuovo, verrebbe da scrivere, il bello e il brutto, ma non siamo nostalgici, e non lo è nemmeno Bonoldi, che tiene a precisare: “Varese è stata una bella città, vorrei che fosse ancor più bella.” Oltre 140 pagine, per lo più immagini e parole misurate, un libro didascalico. Non immagini, il lettore, di trovare approfondimenti su aspetti varesini. “Per questo” dice Bonoldi “abbiamo già decine e decine di libri di storici e urbanisti validissimi. Io sono un giornalista, fiero di essere varesino.” Le foto a colori, quelle dell’attualità, sono state scattate quasi tutte dall’autore, che si professa fotografo più che dilettante, ringraziando il figlio Federico che gli ha dato una mano. Per le foto antiche, spesso Fausto ha attinto dall’abbondante archivio di Pietro Macchione. Il libro è dedicato alla memoria dell’architetto Bruno Ravasi (non può non farmi piacere, essendo fratello di mia mamma Ines) e dell’ingegner Antonino Mazzoni, genuini interpreti della Varese più bella e più autentica. Sono felice per questa pubblicazione di Bonoldi, che stimo e che meritava un libro tutto suo. Insieme a Gianni Spartà, è stato il giornalista professionista de La Prealpina che più ha valorizzato, anni fa, le mie velleità di giornalista dilettante, trovando lo spazio per i miei Pensieri & Parole e offrendomi argomenti da sviluppare. Inoltre mi regalò la sua prefazione al mio libro ‘Varese, il bianco e il nero’, a suo modo (sebbene con taglio molto diverso) un mio gesto di affezione per Varese. Amiamo entrambi la nostra città, con la scrittura e con le immagini cerchiamo di valorizzarla, di difenderla da ‘attacchi’ frutto di superficialità, ma insieme di riconoscerne i difetti.  

Il libro verrà presentato alla città domani, venerdì 28 ottobre, ore 18, Salone Estense (via Sacco, Varese). Interverranno, oltre all’autore, Andrea Civati, assessore all’Urbanistica, e l’editore Pietro Macchione. Ingresso libero.

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