sabato 29 ottobre 2016

Fatti e non parole


Il 30 ottobre del 2012 moriva mio suocero Elio. Aveva 87 anni. Era arrivato a Varese dalle Marche agli inizi degli anni Sessanta (foto). Infanzia e giovinezza durissime, povertà, primo di cinque figli, anche l’esperienza delle miniere in Belgio, e poi, verso la fine della Guerra, mentre lo stavano portando a lavorare in Germania, una fuga a Bologna, con ritorno a piedi nelle Marche. Negli anni Sessanta molti non varesini trovavano lavoro alla Macchi, alla BTicino, al Burrificio Prealpi, alla Conciario Cornelia, alla Ignis e al Calzaturificio di Varese. Lui lo trovò qui, dai Trolli. E fu la sua fortuna. Uomo silenzioso, gran lavoratore, preciso nel suo lavoro e nei suoi hobby (soprattutto l’orto), parsimonioso (aveva sperimentato la fame e la mancanza), se ne è andato dopo aver molto sofferto, dai 60 anni in avanti, di depressione. Cosa mi ha insegnato? Fatti e non parole.

Ciao, Elio. 

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