domenica 7 maggio 2023

Festa di San Vittore e Girometta d'oro 2023


 








Domenica 7 maggio 2023, il meteo dava temporali e pioggia quasi certa e invece il santo ha risparmiato la pioggia (seppure necessaria) nel tempo della sua festa, cioè la patronale dedicata a San Vittore. Una domenica che ha preso le mosse all’alba, alle 6.30, quando nel santuario del Sacro Monte è stata accesa la fiaccola ed è partita la staffetta, più di quaranta chilometri a toccare i principali rioni varesini. Alle 10.15 il ritrovo in Salone Estense, per la consegna della Girometta d’oro 2023, che è andata a Massimiliano Cavallari detto Max, con la seguente motivazione:

 

Con grande capacità si è creato uno spazio nell'ambito della comicità stralunata, spiazzante e innovativa tipica dello spirito varesino.

Pescando nella quotidianità personaggi tipici e trasformandoli in caricature, con le sue gags ha segnato un'epoca facendo sorridere tutta l'Italia.

 

Max è un cavallo di razza della comicità prealpina, erede dell'umorismo stralunato e spiazzante inaugurato da Dario Fo, continuato poi da Renato Pozzetto, Massimo Boldi e Enzo Jacchetti. Con il suo compagno di avventura Bruno Arena ha segnato un'epoca. Nati come coppia cabarettistica sulle spiagge di Palinuro  - da qui il nome Fichi d'India -  hanno esordito a Varese nel 1989.  Sono poi approdati in tv – prima con ‘Yogurt’, poi con ‘La sai l'ultima?’ -  fino ai trionfi di ‘Zelig’ e hanno saputo conquistarsi le simpatie di tutta Italia, tanto da diventare indiscussi protagonisti di numerose pellicole divertenti. La loro tounée con ‘Un, due, tre… Stella’ ha fatto registrare il tutto esaurito in ogni teatro dove si sono esibiti. Roberto Benigni li ha definiti “gli unici veri clowns di questo millennio” e li ha voluti come il Gatto e la Volpe nel suo Pinocchio.

L'amicizia con Bruno è diventata per Max anche un buon motivo per raccontare la sua vita in un libro: ‘NON SPEGNERE LA LUNA. Fichi si nasce, amici si diventa’.

La sua passione per Gilberto Govi, nata fin dall'infanzia, gli darà l'idea per fondare una propria compagnia teatrale con la quale ha interpretato i personaggi resi famosi dal comico genovese

Tornato ora alla ribalta partecipando allo spettacolo ‘Only fun’, ci saprà stupire sicuramente con nuovi personaggi.

Massimiliano, che è apparso commosso, ha ricordato fra l’altro che Varese è sempre con lui, e la cita spesso nei suoi film e nel suo lavoro teatrale e televisivo.

Il nuovo Maestro del Lavoro per il 2023 è Edoardo Rimoldi, che svolge il suo impegno lavorativo presso Leonardo SpA di Nerviano.

 

Si è quindi passati alla premiazione dei negozi storici varesini. Ecco la motivazione del primo premiato, l’impresa familiare Giorgetti-Pigionatti

 

Dal Congo Belga al Falò della Motta, da Antonio Giorgetti al genero Ernesto Pigionatti per arrivare a Davide e Patrizia, il “prestino” della Motta è un angolo di qualità, cortesia e solidarietà.

 

Da Brissago Valtravaglia al Congo Belga fino a Varese, Antonio Giorgetti coniuga la sua vita e il legame con gli altri attraverso il pane, distribuito dal 1935 a oggi nella bottega della Motta.

Antonio nel primo dopoguerra coinvolse nella sua “febbre del pane” gli altri fornai varesini creando l’Associazione Panificatori di Varese e Provincia. Nel 1956 la figlia Marcellina sposò Ernesto Pigionatti coinvolgendolo nell’attività di famiglia. Da allora il binomio Giorgetti-Pigionatti diffonde dalla collina della Motta il profumo di tanti tipi di pane (tra i quali quello con l’uvetta) e distribuisce il sorriso della solidarietà a chi ha la fortuna di entrare nella loro bottega. La storia continua perché il figlio Davide con la moglie Patrizia è pure lui fornaio per passione e non solo nei giorni del Falò, ma tutto l’anno la bottega Giorgetti-Pigionatti è il centro del dialogare, dell’aiutare, del continuare a rendere viva una delle realtà più storiche e popolari di Varese.

 

 

 

Il secondo riconoscimento è andato alla Pescheria Zamberletti, con la seguente motivazione:

 

Continuando la quasi centenaria tradizione della Pescheria Zamberletti, da 55 anni Luigi Piccinelli prima dai portici di corso Matteotti, ora da via Veratti, avvicina i varesini al mare senza dimenticare il lago.

 

 

A metà degli Anni Trenta del ‘900 da Calcinate del Pesce giunse nel centro di Varese il pescatore Giovanni Zamberletti che diffuse in città il consumo del pesce di lago e creò quella Pescheria Zamberletti che sotto i portici di corso Matteotti sino ai nostri tempi ha unito il pesce di acqua dolce con quello di mare, sfruttando per la conservazione le ghiacciaie di Cazzago Brabbia e di viale Aguggiari.

A partire dagli Anni Sessanta la pescheria venne diretta da Armando Molinari. Nel 1968 da Brinzio giunse un giovane volenteroso, Luigi Piccinelli, che da 44 anni sino al trasloco da corso Matteotti a via Veratti ha ulteriormente incrementato nei varesini la familiarità con il pesce di lago e di mare. Oggi è aiutato dai figli Claudia e Luca e mentre i nostri laghi paiono sorridere di nuovo, dal Mediterraneo quotidianamente arrivano prodotti ittici che fanno sembrare il lago di Varese un golfo del Mare Nostrum.

 

Presenti anche due rappresentanti delle Moto Storiche varesine.

 

I canti e i balli tradizionali, animati dal Gruppo Folk Canterini Bosini, hanno rallegrato la cerimonia a Palazzo. Quindi l’arrivo della fiaccola e il corteo, che si è diretto verso la basilica di San Vittore, per la solenne Messa patronale, celebrata dal prevosto, Mons. Luigi Panighetti. In corteo anche il Corpo Musicale di Cittiglio. Molte le autorità presenti a Palazzo Estense e in Basilica, a cominciare dal sindaco Davide Galimberti e dal governatore della Lombardia Attilio Fontana. E proprio Galimberti ha portato al Prevosto il fuoco della fiaccola, acceso alla Madonna del Monte, che è servito per l’accensione del faro, momento simbolico e carico di significato, scandito dalla formula rituale, Sic transit gloria mundi, destinata ai martiri per la fede nel Cristo della Resurrezione. Al termine della Messa è stata premiata la mamma dell’anno 2023. Si tratta di Paola Macchi, con la seguente motivazione:

 

A dimostrazione che l'amore di una madre è soprattutto di testa e di cuore e non solo biologico e può superare ogni limite di tempo e di spazio.

Questa nuova famiglia unisce il desiderio di maternità e di offerta di amore al diritto di essere amati.

 

 

Dopo un'attesa ben più lunga dei nove mesi di gravidanza, Paola Macchi è partita con il marito Bernardo Viganò, nell'agosto 2022, per Città del Messico per conoscere i loro figli.

Quello di essere famiglia era un desiderio custodito nel cuore fin dal primo giorno di matrimonio nel 2009, continuato più forte nel 2019 quando hanno depositato la domanda di adozione al Tribunale di Milano e realizzatosi nel 2022 quando hanno abbracciato per la prima volta Allison e Manuel, i loro figli, due splendidi bambini di 8 e 6 anni.

Vivaci, desiderosi di una famiglia per sempre, che stanno imparando ad amare ed essere amati.

Hanno festeggiato il loro primo Natale insieme a Lissago e hanno iniziato a muovere i primi passi con tanta gratitudine e pazienza e costruendo giorno dopo giorno, ora per ora quel legame forte e solido che permetterà loro di crescere sicuri e aprirsi al mondo.

Paola ha un lavoro part time in una fondazione che si occupa di progetti educativi che le permette di lavorare per la maggior parte del tempo da casa.

 


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