sabato 13 maggio 2023

Memo Remigi e le sue 'stranezze'


 



Un cantante a volte può essere riconoscibile anche grazie ad una sola canzone, e così è per Emidio Remigi detto Memo. Se uno sente l'attacco 'Sapessi com'è strano...' pensa subito a Milano e a Memo, perché il cantautore di Como è soprattutto, per i più, in quella canzone di grande successo. E da oggi la sua vita è ricapitolata in un libro che, guarda caso, si intitola 'Sapessi com'è strano'; l'autobiografia è stata presentata stamani a Varese, in Sala Montanari, grazie all'organizzazione curata da Antonio Bandirali e da Paolo Musajo Somma di Galesano. 
Un momento culturale davvero godibile, grazie anche alla ben nota verve di Mauro Della Porta Raffo, che ha punzecchiato il protagonista, presente con la pianola davanti: perché Memo ha alternato, da par suo, parole e musica, aneddoti e canto, ringraziando spesso i presenti e, probabilmente, anche il destino che gli ha donato una vita professionale davvero ricca. E allora ecco qualche storia curiosa, come il primo incontro con la futura moglie Lucia, varesina trasferitasi a Milano, quando a Sanremo catturò il suo interesse perché le offrì un mazzo di fiori, che l'altro (cioè l'aspirante fidanzato) non aveva ritenuto necessario. Galeotti furono i fiori e i successivi incontri a Milano: il giovane Memo partiva in treno da Como e incontrava Lucia in Galleria, ecco come è nata la hit remigina. E poi il fortunato-essenziale incontro con il maestro Giovanni D'Anzi, che casualmente senti Memo suonare il pianoforte e insistette perché venisse a Milano dove, con i testi spesso scritti da Alberto Testa, Remigi ha composto i suoi maggiori successi, come 'Io ti darò di più' (cantata a Sanremo da Ornella Vanoni e Orietta Berti, un brano nato prima in dialetto milanese) e 'La notte dell'addio' (cantata a Sanremo sempre in quell'anno, primo successo di Iva Zanicchi). 35 anni di vita a Milano, con l'amata Lucia, come cantautore ma anche conduttore radiofonico e televisivo. Poi nel 2008 la scelta di trasferirsi a Varese e subito un incarico: scrivere l'Inno dei Mondiali di ciclismo 2008. Ed ecco 'Varese và'. 
Il pubblico non si è risparmiato in applausi. Fra i molti presenti anche Marina Castelnuovo (sosia ufficiale di Liz Taylor, in foto), giornalisti (abbiamo riconosciuto Fausto Bonoldi, Gianni Spartà, Diego Pisati), il fotografo Alberto Bortoluzzi ma soprattutto tanti varesini che negli anni hanno saputo apprezzare il talento di Memo, da 15 anni cittadino onorario della Città Giardino.  

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