venerdì 12 maggio 2023

I transiti solitari di Arnaldo Bianchi

 



Nell’agosto del 1966 Arnaldo Bianchi, ragazzino di 12 anni, scriveva questa poesia: Era mezzogiorno/nella vecchia casa./Il silenzio uguale/nelle strade e nei cortili./Solo, sulla vite,/cinguettava un passero./Altro rumore/non v’era nel mondo.

Non è necessario essere critici letterari per intuire che quel ragazzo aveva stoffa poetica. Dieci anni dopo ecco la sua prima silloge, ‘La vecchia casa’, un libricino dato alle stampe quando Bianchi frequentava il terzo anno alla facoltà di Lettere alla Statale di Milano. Laurea, il lavoro presso la Civica Biblioteca varesina, ma la poesia non muore, reclama spazio ed ecco, nel 1983, il secondo volume, ‘Il portico d’ombre’. Passano undici anni e il poeta torna ad incontrare i suoi lettori, con ‘Paesaggi inattesi’ (L.V.G.). La fama cresce, quella fama sempre un po’ elitaria e di nicchia destinata ai poeti, ed ecco un’intervista sul quotidiano La Prealpina, dove Arnaldo Bianchi scopre le sue carte: figlio d’arte (anche il padre Amedeo è poeta e narratore), ama citare Brodskij che dice – La solitudine insegna l’essenza delle cose. – E anche Rilke, che afferma: - Le opere d’arte sono un’infinita solitudine e solo l’amore può afferrarle e giudicarle rettamente. –

Gli anni passano, la poesia resta, fedele compagna nella vita del poeta varesino, che torna al suo pubblico regolarmente: nel 2000 con ‘Esercizi e appunti della sera’, nel 2004 con ‘Le ombre delle nuvole’, nel 2007 con ‘Del vento e della luna’, nel 2012 con ‘Nel mite tempo che cade’, nel 2016 con ‘Trasmigrazioni imperfette’, tutte raccolte pubblicate da Macchione. E proprio dall’ultimo volume ecco un esempio: La solitudine è figlia/e madre dei ricordi/che oscillano sul filo/fragili miracoli/impavidi acrobati/della nostra storia.

Poesie brevi, a volte brevissime, dove la natura e le atmosfere della sera, cara ai poeti, sono predominanti. E sempre per l’editore Macchione, dopo sette anni di attesa, ecco il nuovo lavoro di Bianchi, ‘Transiti solitari’, che verrà presentato giovedì 25 maggio, ore 18, in Sala Morselli alla Biblioteca di Varese, in via Sacco 9. Dialogherà con l’autore Viviana Faschi, poetessa e filosofa.

 


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