domenica 29 giugno 2025

Nico mi ha raggiunto


 

E così anche il mio amico e collega Nico Genovese ha raggiunto la veneranda età della pensione. Eccolo durante i festeggiamenti, che la sua scuola, la media 'Dante' di Varese, ha preparato, omaggio ad uno fra i docenti storici dell'istituto. Non credo però che abbia battuto il mio record di 34 anni alla Vidoletti. E già che parliamo di record, non posso non citare qui (come altre volte in passato) le sfide fra la Dante e la Vidoletti, che ho vissuto poche volte con Nico, perché ai miei tempi andavano per la maggiore, alla Dante, i prof. Pinzin (atletica) e Palermo (pallavolo e soprattutto basket). 

Caro Nico, conoscendoti non avrai problemi a vivere bene il tempo della pensione. E quando vuoi salire in bici al Campo dei Fiori, io ci sono. Ma ti avverto: resti sempre un prof della Dante, io della Vidoletti! Quindi allènati.    

I santi Pietro e Paolo


Conosco molti Paolo, Paola e Pietro. A tutti loro i miei auguri di buon onomastico. E ne omaggio uno in particolare, con foto. Quest'anno ho usato un criterio anagrafico, il Paolo più avanti negli anni (fra i miei amici, ovviamente). Molti lo riconosceranno. Avanti negli anni ma giovane di spirito, e infatti ho scelto una foto che ce lo mostra in abiti carnevaleschi. Non dico un eterno bambino, questo no, ma una persona molto attiva. 

 

Armonie cromatiche d'autore


 





Il gran caldo varesino di sabato 28 giugno non ha impedito a molti visitatori di accedere in Sala Veratti, per il vernissage della mostra 'Armonie cromatiche d'autore', pensato per festeggiare i 70 anni dell'Associazione Artisti indipendenti della Provincia di Varese, nata nel 1955, voluta fortemente, fra gli altri, da Giuseppe Talamoni, il creatore della maschera del Pin Girometta. Trenta artisti (pittori, scultori, fotografi) hanno onorato l'evento con le loro opere, che sono state presentate, fra gli altri, dall'assessore alla cultura del Comune di Varese, Enzo Laforgia. E mentre le note di un violino rendevano ancor più suggestivo l'ambiente, valorizzando l'arte presente, ho preso visione dei lavori. Ne segnalo tre. Un duplice omaggio al mondo femminile, con uno stupendo lavoro a china di Carmelo Ferragutti (nella foto un particolare dell'opera), una donna dal generoso décolleté (purtroppo mi sfugge il nome dell'autore) e l'omaggio fotografico a Villa Panza, uno dei luoghi del cuore della fotografa Nicoletta Macchi.
Nella prima foto in alto la locandina con tutte le notizie utili.

clicca sulle immagine per ingrandire  

venerdì 27 giugno 2025

Sembra quand'ero all'oratorio


 

Pochi attimi fa sono andato a prendere all'oratorio estivo della Brunella i miei nipotini Tommaso e Sofia. Sole in esubero. Tommy, non obbedendo all'istante alla richiesta del nonno, naturalmente senza cappello in testa, ha preso una palla da basket e si è messo a tirare. 'Come una freccia dall'arco scocca...' sono tornato indietro di sessant'anni, quando quel bambino ero io, l'oratorio era quello di Biumo Inferiore, nessuno veniva a prendermi, tornavo a casa da solo o con i miei fratelli, e parimenti giocavo a calcio o a basket sotto il sole cocente, senza cappello. Poi una grande bevuta alla fontanella. Ed eccola lì, alla mia sinistra, la fontanella, immancabile e benefica. Mi sono commosso. Senza alcuna convinzione ho chiesto a Tommy di posare il pallone, lui ha detto sì con la testa ma ha continuato a tirare. Io l'ho invidiato.

'Sembra quand'ero all'oratorio...neanche un prete per chiacchierar' canta Adriano, ma io allora del prete, don Vincenzo e poi don Angelo, non mi interessava un granché...avevo già le 'palle', cioè una da calcio e una da basket! 

Auguri a Luisa e Riccardo


Felice anniversario di nozze ai miei amici Luisa e Riccardo. 
 

mercoledì 25 giugno 2025

Affascinati dal Camino


 

Ecco altri quattro miei amici, che non hanno saputo resistere al fascino del Camino. Angela, Roberta, Giagor e Dedo sono a 89 chilometri da Santiago de Compostela. 

Buon Camino!

Tengo a bada

                                                                                                  foto Sara Bianchi
 

TENGO A BADA LA MORTE

 

Tengo a bada la morte con le torte,

invasioni di note alla mia corte,

la santa distrazione scelgo in sorte,

m’invento un dio che apra le sue porte.

 

Vale ogni trucco per toglierla di dosso,

la tengo quieta come un cane all’osso,

scelgo la vita, corro a più non posso,

e se diventa un buco, salto il fosso.

 

Si sa come finisce la partita,

e se ce la giocassimo infinita?

Non c’è storia, non mi garba la sortita,

pretendo, da vivente, la mia vita.

 

Tengo a freno la morte con parole

che non hanno il benché minimo valore,

molto meglio abbracciare lo stupore

che ti regala un bacio, un’alba, un fiore.

 

28 novembre 2018

Gabriella e Marco


25 giugno 1983: Gabriella e Marco

 

martedì 24 giugno 2025

Specchio e penombra



 La penombra mi è di aiuto. Penserete: 'E' un tipo che ama meditare e la penombra, unita al silenzio, favorisce la riflessione.' Niente affatto. La penombra, unita ad uno specchio, appiana le mie rughe e rende più folti i capelli. Tutto qui. 

E' tutta colpa della morte


 

'Chi troppo vuole nulla stringe'...ma se noi vogliamo troppo, è certo colpa della morte. La sua negatività, assolutezza, puntualità, inevitabilità ci 'obbliga' al pensiero: 'Cià, prendi e porta a casa, non si sa mai.' Facciamo scorta di cose, persone, avventure, correndo anche il rischio (ricordato dal proverbio) di farci del male e di rimanere a secco, quindi ancor più timorosi per ciò che inesorabilmente ci attende. Il mio dire è solo un puntualizzare, perché si sa chi è il colpevole, anzi, la colpevole. 

lunedì 23 giugno 2025

Guerra a oltranza


 



Certo, prego per la pace, cerco di essere un uomo di pace, ma la guerra scorre nelle vene dell'umanità, e anche in ogni fettina di natura. Prendiamo i miei alberi da frutta, che da tre anni cercano disperatamente di mettere qualche frutto ma la guerra la vincono sempre quegli insetti bastardi, la Popillia Japonica, che anche ora si sta pappando le foglie del mio ciliegio, del mio pruno, del mio albicocco, risparmiando il fico forse perché le foglie non sono tenere tenere o per altri motivi a me ignoti. Per il resto fa strage e mi regala solo foglie traforate. Che dovrei fare? Riempire la pianta di sostanze chimiche? Vado alla Esselunga e faccio prima. Ma la guerra continua, uomo contro uomo, insetto contro foglia, animale piccolo contro animale grande. 

No, niente noia


 

Qualcuno mi dice: 'Ma non ti annoi ad andare tutti i giorni in bici al Sacro Monte o al Campo dei Fiori? Sempre le stesse salite?' No, ogni volta c'è qualche novità. Prendiamo stamani. Parto e prima incontro e saluto una ex alunna Vidoletti, grande alpinista. Purtroppo per lei sta andando al lavoro. Poi sul drittone dopo la villetta del poeta Natale Gorini mi supera una mia ex alunna Vidoletti, peserà 40 chili, va come una freccia, mi saluta con un sorriso Durbans, poi dopo un chilometro ecco una mia collega di Scienze Motorie, ancora in servizio, che viaggia con bici a pedalata assistita. Chiacchieriamo un po', poi sono alla canna del gas e lei mi saluta, poi sento un rumore nel bosco e vedo un capriolo, quindi mi supera un tipo, ha più o meno la mia età, potrei stargli dietro ma prima chiedo gli anni, è del '58, è più giovane di me quindi lo lascio andare. Infine, su al Belvedere, ecco il mio amico Bernie. Quattro chiacchiere, un selfie e via.  

domenica 22 giugno 2025

Paolo sempre con noi





 

Paolo Talamoni detto Paul, grande amore per il basket, tanti amici e un destino inaccettabile, che ce lo ha 'rubato' troppo presto. Ma Paul è con noi nella memoria, rinnovata ogni anno in occasione di un momento speciale. Siamo alla sesta edizione del suo Memorial, organizzato dagli Amici di Paul e da 'Il basket siamo noi'. Il torneo di basket è in pieno svolgimento presso il campo all'aperto in via Pirandello, al Campus di Varese, un campo da basket che già porta il nome di Paolo, ma che vedrà un ritocco artistico nel prossimo futuro.  Stasera, domenica 22 giugno, gran finale. E mentre alle 22.30 nella vicina parrocchia di Avigno saliranno al cielo i colori rumorosi dei fuochi pirotecnici, sul campo di Paolo continuerà la festa, fatta di canestri e di amicizia. 

Sara sulla Nordend

 









Il vero alpinista è chi sa anche dire di no. E la mia amica Sara Bianchi ha detto di no al Monte Bianco e alla cima Dufour del Monte Rosa, ma si è goduta la Nordend, raggiunta sabato 21 giugno. Ecco il suo resoconto. Non posso che invidiarla.

Ecco un po’ di foto dell’ultima avventura..ieri, con Gaia e la guida alpina Luca Moroni, abbiamo scalato la Nordend (4609 mt), la seconda vetta più alta del Monte Rosa 😎

Avevamo in programma il Monte Bianco, ma il caldo assurdo di questi giorni ha reso poco sicura la salita..abbiamo quindi “ripiegato” su Nordend e Dufour dal Monte Rosa Hutte (via normale svizzera)

Purtroppo ieri mattina mentre salivamo ci siamo accorti che il ghiacciaio era crepacciato in maniera significativa..abbiamo perso 40 minuti ad aggirare l’ostacolo e riprendere la via della vetta..nel pomeriggio erano previsti temporali..quindi abbiamo deciso di rinunciare alla Dufour e “accontentarci” di una sola vetta in modo da tornare in tempo al rifugio per poter poi fare le 3 ore e passa di sentiero/ghiacciaio che ci separavano dal trenino del rientro..

Saggia decisione visto che in discesa abbiamo perso tantissimo tempo per la neve mollissima che ci faceva affondare quasi fino alla vita ogni 3 passi 😅

Comunque un’avventura incredibile..dura dal punto di vista fisico (tra una cosa e l’altra siamo stati 10 ore sul ghiacciaio più le 3 ore abbondanti del rientro)..peró meravigliosa..

La scalata finale sulla crestina esposta è stata emozionante..sotto di noi si riconosceva benissimo Macugnaga..ho passato le estati dell’infanzia là a guardare col naso in su questa vetta, quindi un’emozione immensa poter fare il contrario 🤩


sabato 21 giugno 2025

Il clone di Albert e le miniVespe


Il mio amico Alberto Bortoluzzi detto Albert, che ama andare in Vespa, un bel giorno di un paio d'anni fa ha avuto un'idea: prendere 20 modellini di Vespa, tutti diversi, farsi 'clonare' riducendosi ad una statuetta di venti centimetri, scattare una foto in ogni regione d'Italia, venti foto, con la mini Vespa e il clone di Albert, tanto da dare l'impressione che Albert è andato in quel tal luogo e un fotografo (o con autoscatto) lo ha ripreso con la moto. Eccolo alla torbiera di Ganna, naturalmente in inverno, con il ghiaccio. Ci ha messo due anni a realizzare il progetto. Ora potete vederlo nel video su youtube 'Vespa my love'. Vale i 38 minuti richiesti. 
 

Premio Chiara 2025: i primi verdetti

 







Si è svolta stamani, sabato 21 giugno, all'eremo di Santa Caterina del Sasso, la conferenza stampa, che ha resi pubblici i primi verdetti del Premio Chiara 2025: i tre finalisti del Chiara per raccolte di racconti edite, una menzione speciale, il vincitore del Premio Chiara inediti più, anche in questo caso, una menzione, e i finalisti del Premio Chiara giovani.
Nelle foto nomi e libri.
L'estate servirà alla Giuria popolare per scegliere il supervincitore del Chiara editi e il vincitore del Chiara giovani. Appuntamento dunque in autunno, per l'autunno letterario del Premio Chiara, massimo premio letterario di Varese.

mercoledì 18 giugno 2025

Scrivere è un tic


 

Altro regalo di compleanno, altro libro, 'Scrivere è un tic' (Einaudi) di Francesco Piccolo. Sottotitolo: 'I metodi degli scrittori'. E' un libretto che va giù come un bicchiere di Coca Cola, naturalmente se si è scrittori, o aspiranti scrittori pur non avendo scritto nulla, o amici del mondo della scrittura e degli scrittori, curiosi di conoscere le loro abitudini, i loro metodi, i loro tic eccetera.

Francesco Piccolo (foto), scrittore che conosce Varese, invitato dal Premio Chiara, ci regala i 'segreti' di oltre cento scrittori di ampia e riconosciuta fama, italiani e stranieri. Questi i titoli dei dieci capitoletti: Il mestiere di scrittore, I metodi, Scrivere è riscrivere, Disciplina, Ritualità, Solitudine, Dove, L'altro lavoro, Penna, macchina da scrivere, computer, Perdere tempo. 

Sandrino, il baffo nerazzurro


 

Fra i regali per il mio recente compleanno, ecco anche questo libro: 'Sandro Mazzola, cuore nerazzurro' (Piemme). Mia nonna materna si chiamava Prima Mazzola, un segno anche 'genetico' in merito alla mia predilezione nei confronti dell'Inter. Un amore nato negli anni Sessanta, quelli della Grande Inter. Quelli, appunto, di Mazzola. 

Il libro è uno spasso perché Sandrino si dilunga su aneddoti, battibecchi, retroscena, dialoghi a volte davvero esilaranti. In particolare quelli che ci regala il mago Helenio Herrera, 'taca la bala' e via dicendo, nel suo comico italiano sporco di argentino.

Di quella mitica formazione amavo soprattutto Giuliano Sarti, il portiere, perché da ragazzino giocavo in porta. Sandro mi faceva quasi ridere, con quella sua giocata nervosa, velocissima, i suoi continui dribbling, che ti facevano dire 'passa la palla, tira....' e quando alla fine tirava spesso era gol..e poi quel suo modo buffo di esultare. 

martedì 17 giugno 2025

Il nuovo Eddy



 Il nuovo Eddy Merckx ha un nome e un cognome: Tadej Pogacar. E come allora tifavo Eddy, oggi tifo Tadej. Ma con una differenza sostanziale. Allora avrei voluto fare il ciclista professionista, e avrei senz'altro consigliato a figli, parenti, amici di intraprendere quello sport a livello agonistico, oggi non lo consiglierei mai. Anzi, ai miei nipoti lo proibirei (per quanto è nel mio potere di nonno). Il ciclismo agonistico è troppo faticoso e troppo rischioso.

Consiglierei invece la bici come diletto, come mezzo di allenamento soft. Ma non chilometri e  chilometri su strade trafficate, fra auto, camion, smog e pericoli. La bici in salita, nella natura, salite con poche auto né pericoli, strade strette, nel silenzio, dove fanno rumore solo i nostri respiri e i nostri sorrisi di soddisfazione, soprattutto quando si arriva in cima.

Gli 80 di Eddy


 

Auguri per gli ottant'anni del grandissimo Eddy Merckx, nato in Belgio il 17 giugno 1945. Devo soprattutto a lui il mio grande amore per la bici. Lo ammiravo negli anni Sessanta e Settanta, vincitore di (quasi) tutto. Una sola volta lo vidi non attraverso il mezzo televisivo ma in carne ed ossa, sebbene per pochi, indimenticabili istanti. Era il 1974, il Giro d'Italia faceva tappa al Monte Generoso, un arrivo in salita davvero duro, in una giornata di gran sole. Ero a pochi metri dal traguardo, devo ammettere che non mi fece una grande impressione: in maglia rosa mi parve appesantito, sudatissimo, stanco morto. Prese oltre due minuti dal vincitore Fuente, due da Felice Gimondi. Perse quel giorno una grande occasione il neoprofessionista Baronchelli, che non riuscì ad approfittare della giornata no del 'cannibale' e finì per perdere il Giro per soli 12 secondi! Lo vinse Eddy: era il suo quinto Giro d'Italia. Pedalando da Mendrisio verso il Gaggiolo, esaltato per ciò che avevo visto, sognavo intanto una bici da corsa (ero in sella alla Gloria di mio padre, una bici senza i cambi), in seconda battuta arrivi solitari al termine di lunghe ascese, tornanti, folla plaudente a bordo strada. A parte le folle plaudenti, per il resto i miei sogni si sono avverati: la bici da corsa ce l'ho, arrivi solitari (perché partito da solo) in alto a mitiche salite li ho vissuti e forse ancora li rivivrò, quindi mi merito, da parte di Eddy, almeno una stretta di mano.  

lunedì 16 giugno 2025

Ric e Luisa al rifugio Genova


 

I miei amici Luisa e Ric, in vacanza sulle dolomiti, mi inviano oggi questa foto dal rifugio Genova, tappa obbligata per chi, come loro, alloggia in val di Funes, la valle di Reinhold Messner. Dopo una notte di pioggia e grandine, stamani al rifugio avevano 4°...solo 26° in meno di Varese! 

Una fine già scritta


 

Ciò che veramente scoccia (almeno a me, ma credo non solo a me) è che si sa già come andrà a finire. Prima o poi. Un mio amico dice che invecchio ma non sento gli anni. No, li sento eccome. Cerco di fingere. Metto la crema in faccia (sui piedi no) ma serve a poco. Non c'è partita. Puoi anche impegnarti ma il risultato si sa. Ieri per me (69 anni) è stata una giornata molto bella: doni grandi intorno a me, devo solo ringraziare. E infatti ringrazio.

Però questa certezza del risultato finale è una fregatura. 

Anche la mia amata Inter, a volte, vince. 

Ci si aggrappa alla fede in Dio...che è una scommessa. Certo che la faccio. Non ho niente da perdere. Solo - eventualmente - da guadagnare. 

domenica 15 giugno 2025

Sara sulla Piramide Vincent





 

Ieri, sabato 14 giugno, la mia amica alpinista Sara Bianchi ha raggiunto la cima della Piramide Vincent, sul massiccio del Monte Rosa. Causa temperatura troppo alta (0 termico sopra i 4000!) non si è avventurata anche sul Balmenhorn. Foto spettacolari. Brava Sara! 

sabato 14 giugno 2025

Sessantanove


 

69...Avete presente, ora costa tutto 99,90...199,90...69 è un po' così, è già 70 ma non è ancora 70...69 si può ancora comprare, 70 uno ci pensa un po' di più!