Alessia Gazzola ha la mia stima. Perché scrive bene? Questo non lo so, non avendo letto dei suoi romanzi nemmeno una riga. Ma vende assai bene, milioni di copie in molte nazioni del mondo. E se uno decide di fare lo scrittore di professione, deve vendere, altrimenti è costretto a cambiare lavoro. Sì, perché Alessia, classe 1982, messinese trasferitasi ora a Verona con marito e due figli, quando iniziò a scrivere lo fece per hobby, continuò (saggiamente) a studiare, laurea in medicina, professione di medico legale sino al 2017, quando capì che - guadagni alla mano - avrebbe potuto vivere di sola scrittura. Un traguardo che ben pochi raggiungono. Lei sì. Quindi ha la mia stima. Nove romanzi con protagonista Alice Allevi (con tanto di serie televisiva Rai), altri tre con Costanza Macallè (anche qui serie Rai) e ora ecco la nuova eroina, Miss Bee. Alessia probabilmente non entrerà nelle antologie della letteratura italiana né vincerà il Nobel. Sarà dimenticata, prima o poi, ma intanto gode il successo letterario, le tipografie lavorano, le avventure delle sue protagoniste, gialli senza sangue né sesso (così fra l'altro le ha definite il giornalista Andrea Giacometti che l'ha presentata ieri sera, nell'ambito del Premio Chiara, padrona di casa Bambi Lazzati) si sommano, e tutti vissero felici e contenti.
Brava Alessia.
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