ph carlozanzi
Appena si ha consapevolezza dell'esistere, la forza della vita ci suggerisce di fare ciò che abbiamo voglia di fare. A poco a poco, volente o nolente, si fa ciò che si deve. Quindi ciò che vorremmo (idealmente) fare. Infine si fa ciò che veramente vogliamo fare. Ma se tale è l'esito, perché tutti questi cambiamenti? Non vale la pena dar fede all'intuizione del primo momento?
"Se non ritornerete come bambini.."
Ammetto di aver capito poco e male. O forse ho capito e per una volta non sono proprio d'accordo: a me sembra che più scorre il tempo e più finisco col fare quello che non vorrei.
RispondiEliminacaro ric, che bello quando qualcuno non è d'accordo! dunque, le mie frasi sintetiche è chiaro che non sono affatto esaustive....in ogni fase della vita ci sono obblighi, doveri, ma con gli anni si acquista la capacità -e anche il diritto- di prendersi i propri spazi, di soddisfare alcuni desideri, anche perché ci si svincola da obblighi morali, da timori reverenziali, paure inutili, dalle cinture di sicurezza (o camicia di forza) dei sensi di colpa eccetera....si è più liberi in tutti i sensi... mio caro, come già ho scritto in altri post, la morte è l'alibi più forte per permetterci certe libertà...so che ho complicato il discorso, ma tutti i geni sono incomprensibili!!!!
RispondiElimina