ph carlozanzi
La tempesta che venerdì sera ha strapazzato Varese, causando danni ingenti, ha spezzato definitivamente la vita all'ultimo gelso del viale Aguggiari, malandato e incerottato testimone dell'età contadina. Come ricorda il bel libro 'Alberi & Varese' di Carlo Meazza e Daniele Zanzi, quel gelso era il reduce di un lunga schiera di questi alberi, che nell'Ottocento e primi del Novecento erano molto amati e curati dai varesini, perché le loro foglie erano il sostentamento dei bachi da seta. Non poche famiglie (e non solo contadine) lasciavano spazio in casa per 'produrre' i bachi e quindi la seta, richiesta e fonte di ricchezza. Varese era ricchissima di gelsi bianchi, originari della Cina, che venivano coccolarti, potati ogni anno, in attesa delle foglie fresche e gustose. Il gelso del viale Aguggiari, già tenuto insieme con una corda (foto in alto), senza proprietari e senza cure, non poteva reggere alla tempesta e si è spezzato. Ora resta il tronco, strozzato dall'asfalto e dai palazzi e dalle auto.
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