sabato 11 agosto 2018

Poesie al Faido


                                                              ph carlozanzi



Nell’estate del 1988 Dino Azzalin, giovane medico dentista con propensioni poeticoletterarie, riunì alcuni amici e, sotto il cielo stellato d’agosto, li invitò a declamare poesie, concludendo la serata con la recita collettiva del X agosto di Giovanni Pascoli. Io non c’ero, e non so nemmeno se la riunione si tenne al Faido, fra Masnago e Casbeno, dove Dino aveva un rustico, una vecchia cascina di contadini. Il mio incontro con Dino (se non si fa memoria di quando eravamo ragazzi, all’oratorio Molina di Biumo Inferiore) risale invece a qualche anno dopo, inizi anni Novanta, insieme nella giuria del premio poetico ‘Eraldo Benvenuti’, lui presidente, io semplice giurato. Lì incontrai fra gli altri Mauro Maconi, Arnaldo Bianchi, Diego Pisati. Ma lì soprattutto mi resi conto che quel ragazzo d’oratorio, piuttosto scapestrato, era davvero innamorato delle lettere. Da allora le nostre vite letterarie si sono incrociate, quanto meno io l’ho tenuto d’occhio. Ecco allora le prime sue raccolte poetiche da Crocetti, la nascita della casa editrice Nuova Magenta (NEM), anche libri di narrativa, il suo interessante Diario d’Africa, il suo amore per il volontariato all’equatore, il suo investimento in passione e denari in eventi e pubblicazioni. Penso ad esempio al volume Le Firme, che regala uno spazio anche a me. E poi la rivista Nuova Presenza, soprattutto quel numero Tre, Poeti a Varese, antologia ricca.
Ma torniamo al 1988, a quei versi regalati al cielo agostano, al fuoco acceso per ingraziarsi le Muse ispiratrici e per bruciare il di più, che appesantisce. Quella riunione di pochi amici divenne con gli anni La notte dei poeti, clamorosa quella del 1993, con la presenza di Alda Merini e Andrea Zanzotto, notte ripetuta di tempo in tempo, al Faido, alle Fornaci di Laveno, ad Arcumeggia. E così, di rima in rima, eccoci a sabato 11 agosto 2018, grande festa per i trent’anni. E si torna al Faido, rinnovato, ristrutturato, ingrandito, abbellito ma sempre in discesa verso il lago e il Monte Rosa. Una serata davvero speciale, che lo stesso Azzalin, emozionato, ha introdotto anche -credo- con un po’ di orgoglio. Perché se il vate varesino Silvio Raffo, con la sua Piccola Fenice e la sua passione strabordante per la poesia, molto ha dato e dà alla Varese delle lettere, lo stesso credo si possa affermare per Dino Azzalin, senza lauree in poesia (“Io ho solo la laurea in medicina!” ha ricordato) ma con laurea ad honorem per dedizione. Tanti amici ieri sera al Faido, dentro una serata da favola; sotto il bersò d’uva americana lo zoccolo duro di questa Notte dei poeti ha avuto modo di leggere i propri componimenti, intervallati da spazi musicali e letterari, regalati da Mario Chiodetti, da Valentina Alba, dal maestro Francesco Miotti, da Mariachiara Cavinato. Appesa al muro la gigantografia (foto di Angelo Puricelli) di quella serata del 1993, con Andrea Zanzotto, Alda Merini, Nicola Crocetti e Dino Azzalin, la stessa foto in bianco e  nero che fa da copertina al numero quattro della rivista Nuova Presenza, appositamente stampata dalla NEM per la trentesima Notte dei Poeti. Foto e testimonianze di Andrea Zanzotto, Alda Merini, Angelo Maugeri (cofondatore della NEM), Sandro Sardella, Mario Chiodetti, Romano Oldrini, Diego Pisati, Francesca Mineo, Angelo Crespi, Milo De Angelis, Franco Buffoni, Giovanna Sicari, Fabio Scotto, Giancarlo Pontiggia, Doris Marocco, Andrea Giacometti, Gaetano Blaiotta, Rita Clivio, Mario Santagostini, Mauro Maconi, Claudio Del Frate, Alessandra Pellizzari, Elena Vicentini.  
Quindi il grande falò, la lettura del x agosto, il brindisi, il buio e la luce, emozioni e ispirazioni.

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