domenica 4 ottobre 2020

Marco, 5 anni dopo - 3


 

Il progetto Piedmont

 

Marco è senza dubbio l’anima della Piedmont Brothers Band: trascinatore instancabile, pieno di idee, amante della perfezione, lontano anni luce dall’improvvisazione. Eppure la sua carriera di musicista è partita improvvisando: niente scuole, conservatori, diplomi e maestri a pagamento. Nato mangiando pane e musica (la mamma, Ines Ravasi, era pianista e docente di musica), ha cominciato a desiderare una chitarra già alle scuole medie, primi anni Settanta, ma la prima chitarra riuscì ad averla, dopo molta attesa, a metà degli anni Settanta, una chitarra usata. E’ il fratello Guido, nel 1975, ad insegnare a Marco i primi accordi, notando subito il suo talento, tanto da inserirlo dopo pochi mesi in un gruppo, ancora senza nome, che muoveva i primi passi musicali presso l’Oratorio ‘Molina’ di Biumo Inferiore. La prima esibizione in pubblico è del mese di gennaio 1976, al Befanino d’Argento. Nel novembre di quell’anno anche una registrazione, presso lo studio dello scultore Oreste Quattrini. Molto importante per lui è stato l’incontro con Stefano Dall’Ora, avvenuto nel 1977 nella piccola chiesa della Madonna di Caravaggio, in viale Ippodromo. Erano entrambi arrivati lì come responsabili della sezione musicale delle rispettive parrocchie, Biumo Inferiore per Mock, San Vittore per Stefano. Da Stefano Marco apprese nuovi accordi, altri segreti e altra dose di amore per la musica. Anche Dall’Ora – che suonava mandolino, chitarra e basso- venne inserito nel gruppo, che prese il nome di Steamboat Willie, chiaro riferimento al battello antropomorfo del primo cartone Disney di Topolino. Nel novembre del 1977, sul palco di Azzate, si tenne  il primo concerto con il gruppo, arricchito da Dall’Ora.

E sempre a quell’anno è da far risalire l’amore di Marco per il banjo. Fu colpito dalla sua sonorità e, senza molto indagare, comprò un banjo a 4 code, non sapendo che quello era il banjo tipico del jazz. Ben presto arrivò anche il banjo americano a 5 corde, quello che ha sempre accompagnato il talentuoso musicista.

Fra il 1977 e il 1980 gli Steamboat Willie si esibiscono in numerosi concerti, ingaggiano anche una voce femminile, Rosella Cellamaro detta Rosy; la musica scelta è quella country. Marco è però assente fra la fine del 1978 e la fine del 1979, per il servizio militare.

Ma una svolta più professionale Marco la incontra nel 1980. Stefano Dall’Ora entra nella Signora Stracciona, un gruppo che girava l’Italia proponendo musica folk. Mock in un primo tempo segue i due gruppi, poi opta per la nuova band: concerti lungo tutto lo Stivale, compreso uno davanti a Giovanni Paolo II.

Il matrimonio nel 1983 e la nascita della prima figlia, Marta, nel 1985, segnano una pausa nella carriera musicale di Marco Zanzi. Vende gli strumenti e si dedica ad altro. Il digiuno dura solo qualche anno, perché la musica è nel DNA di Mock e torna a farsi sentire. Siamo agli inizi degli anni Novanta, Marco ricompra una chitarra e un banjo, e mostra grande interesse anche per le nuove tecnologie digitali: sperimenta al computer, prova la musica elettronica, incide dischi con le figlie. Con internet una nuova svolta: la sua passione per i Byrds lo invoglia a realizzare un sito sul gruppo, fioccano le visite e grazie al sito nasce l’incontro con Ronald Martin detto Ron. Nasce, cioè, la Piedmont Brothers Band.

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La Piedmont Brothers Band, o meglio, il progetto Piedmont, nasce dall’incontro tra due persone, Marco Zanzi detto Mock e Ronald Martin detto Ron avvenuto tramite i Newsgroup di Internet a partire dall’anno 2000 circa. La condivisione di pressoché identici interessi e gusti musicali, di comuni radici (a dispetto della differente età e  paese di nascita – Italia per Marco e USA per Ron) e di un’amicizia che si è fin da subito rivelata più una fratellanza, ha costituito il fertile terreno di nascita di un progetto musicale autonomo e per certi versi unico nel suo genere.

Il primo viaggio di Marco Zanzi negli Stati Uniti (anno2007) ha portato all’uscita nel 2008 dell’Album BORDERTOWN, titolo particolarmente significativo perché le città natali di Marco e Ron (Varese ed Eden) sono ambedue città di confine. Il cd registrato e autoprodotto da Marco ha ricevuto numerosi e inaspettati commenti positivi da parte degli addetti ai lavori sia italiani che statunitensi ed in particolare John Einarson (probabilmente il più conosciuto ed apprezzato scrittore ed esperto di musica Country-Rock al mondo) ha proclamato ‘Bordertown’ il suo preferito Album di Country-Rock. Anche Raffaele Galli (Il Buscadero), Aldo Pedron e Paolo Vites (JAM) hanno scritto recensioni più che lusinghiere. A seguito di questo inaspettato successo di critica, e grazie al coinvolgimento sempre più entusiastico di amici musicisti sia italiani che internazionali, il gruppo è uscito con un secondo Album nel 2011 intitolato LIGHTS OF YOUR PARTY. Questa volta l’Album ha avuto una ben più ampia distribuzione grazie all’interessamento della casa editrice TEMPI che ne ha stampato e distribuito sul territorio nazionale 15000 copie. Una seconda edizione americana uscita presso la casa discografica del North Carolina ‘Flyin’ cloud records’ è stata realizzata in contemporanea.

Il 2012 ha poi visto l’uscita del primo cd  dal vivo HEAR MY BROTHER  prodotto e stampato in edizione limitata in Australia. Il cd è la cronaca del concerto tenuto dal Gruppo con Ron Martin e numerosi ospiti nel luglio del 2011 presso il Teatro Fontana di Milano. Il gruppo si è anche esibito in prestigiosi ambiti quali il Folkest (dopo avere vinto la selezione del Nord Ovest) ed il Riverfest ad Eden (North Carolina). Qui il gruppo è stato insignito (per la prima volta nella storia della cittadina statunitense) della prestigiosa cittadinanza onoraria.

Il primo settembre il gruppo ha realizzato un nuovo album in studio intitolato PBB III, album che vuole essere un omaggio al Country-Rock dei primi anni ’70, quello che più ha condizionato e influenza la sonorità del gruppo. Questo album ha visto la partecipazione straordinaria di musicisti del calibro di Rick Roberts (Flying Burrito Brothers, Firefall), Richie Furay (Buffalo Springfield, POCO, SHF Band …), Herb Pedersen (Linda Ronstadt, Dillards, Desert Rose Band), Jock Bartley (Gram Parsons, Firefall), Patrick Shanahan (Rick Nelson, New Riders Of The Purple Sage) tanto per nominarne alcuni. Si sono occupate del disco autorevoli riviste quali il Buscadero (articolo di Raffaele Galli sul numero di Ottobre 2012), Late for The Sky, Il Sussidiario.net e Suono.

Brani del PBB III sono trasmessi in numerose Radio sia in Italia che all’estero (USA, Spagna, Australia …).

E arriviamo al 2013, altro anno di grande lavoro per il Progetto Piedmont. Escono due nuovi cd: RARITIES e BACK TO THE COUNTRY, accompagnati da giudizi lusinghieri della stampa di settore.

Purtroppo quest’anno è segnato anche da una grave malattia che colpisce Marco, operato d’urgenza alla fine di giugno. Nonostante ciò l’attività della band non si interrompe, anzi, Marco pare animato da un nuovo spirito creativo e dedica il 2014 al suo nuovo progetto: realizzare due cd come solista. Ciò non significa dimenticare il Progetto iniziale, anche perché molti suoi amici (compreso Ron) collaborano all’uscita di TIME TO STAR AGAIN e MARCO ‘MOCK’ ZANZI. Inoltre, alla fine del 2014, esce anche GLORY, canzoni natalizie cantate da Cecilia Zanzi.

E siamo al 2015, anno intensissimo. Torna la Piedmont Brothers Band con il cd, uscito il 15 giugno, COMPASSES AND MAPS, ma Marco dedica la primavera ad un Tour con Greg Harris, noto cantante statunitense (già Flying Burrito Brothers…), in Italia per lanciare il suo nuovo disco. Un mese in Tour per lo Stivale, molto impegnativo e insieme gratificante.

Nel mese di luglio 2015 sono in Italia Ronald Martin e Doug Rorrer, per il lancio del nuovo cd PBB. Alla fine del 2015 usciranno altri due cd: A PIEDMONT CHRISTMAS e il concerto live del Tour Greg Harris-Marco Zanzi, quello tenuto a Castelleone il 4 aprile 2015.

 

Ron story

 

La cittadina di Eden, in North Carolina, ha attinenze con Varese, città natale di Mock. Non le Prealpi ma gli Appalachi, e per il resto tanto verde, una città tranquilla, pedemontana. A Eden nasce Ronald Martin, che a 12 anni ha già le idee chiare: amante della musica. E nonno George lo capisce, lo invoglia, regala al piccolo Ronald una Gibson elettrica. Come Marco, anche Ronald fa da solo: autodidatta, dotato di ottima voce e notevole talento, non ci mette molto ad imparare e a formare una band già a 15 anni. Il batterista suona con alcune scatole di cartone, lui è il ‘professionista’ del gruppo, ha la Gibson. Alle scuole superiori fonda i Missing Links, al College i Kaleidoscope. La musica è folk-rock, stile Byrds. Come per Mock, anche per Ronald detto Ron il matrimonio e la nascita dei figli segnano una pausa nella carriera di musicista dilettante e appassionato. Nel 1981 Ron riprende gli strumenti e nascono The Wampus Cat, che realizzano anche un 45 giri. Il nome del complesso è quello di un pesce gatto, caratteristico di Eden. E dopo questo gruppo è la volta, alla fine degli anni Ottanta, degli Shiloh, che pubblicano un album. Parrebbe finire qui la carriera musicale di Ron ma arriva internet...e arriva Mock.

 

Doug story

 

Anche Doug Rorrer è di Eden, come Ron. Di sé dice: “Sono nato con la chitarra in mano.” Del resto suo bisnonno faceva parte del noto complesso di musica country degli anni Venti, Charlie Poole and The North Carolina Ramblers. Il bisnonno Posey Rorrer è stato il mito del piccolo Doug, che insieme al fratello Kinney, suonatore di banjo, fonda The New North Carolina Ramblers. Suonano rhytm’n’blues, mentre il successivo gruppo di Doug, Brotherhood, propone una musica più popolare. Doug passa alla chitarra acustica e nasce un gruppo familiare: Doug & Taylor Rorrer. Suonano all time music, e lo stesso sarà per The hungry has house ramblers.

Nuovo passaggio alla chitarra elettrica e ad uno stile musicale ‘Chicago blues style’ nel nuovo gruppo di Doug, Calabash blues & Boogie Band. Infine, è storia attuale, Doug apre uno studio di registrazione a Eden e fonda The Rorrer Brothers and Son. Ed eccolo nella Piedmont Brothers Band, a fianco di Mock & Ron.

 

Gli amici della PBB

 

Stefano ‘Zampa’ Zanrosso: classe 1966, di Morazzone, fa l’artigiano vetraio, musicista per passione. Alle medie incontra un prof di musica per lui decisivo: Pierfranco Brambilla Pisoni. Si innamora della musica, entra nella banda del paese (Pisoni è direttore della banda), studia musica lì e poi quattro anni al Liceo Musicale, contrabbasso con il prof. Stefano Dall’Ora. Oggi suona con la PBB, dirige la banda di Morazzone scrivendo anche le musiche, perché caratteristica di questa banda è che esegue solo brani inediti. E’ uno fra gli amici più fedeli di Mock & Ron, spesso presente, alterna contrabbasso, basso elettrico, chitarra e fiati. Un estroso.

 

Anna ‘Little Annie’ Satta: classe 1981, è docente e musicista di professione. Studi classici (violino) al Conservatorio, suona in diverse formazioni e orchestre. Pur avendo una formazione classica, è versatile e si trova a suo agio anche con la musica country, bluegrass della PBB. Presenza costante e molto apprezzata.

 

Franco ‘Furbo’ Svanoni: di Monza, è nella Signora Straccione con Mock negli anni Ottanta. Suona le percussioni in diversi gruppi: Bryan Kazzaniga, Out of Size, musica irlandese con gli Storm in a Teapot, PBB. Ha inciso anche con Davide Van De Sfross.

 

Josh Villa: classe 1968, modellista d’abbigliamento, mandolinista autodidatta. Ha partecipato a molti workshop con artisti americani. Oltre che nella PBB, suona nei Bluedust e nei Gambler Express.

 

Katherine Kelly Wolkzyc: attrice e cantante professionista, è fra le voci femminili più significative della Piedmont Brothers Band.

 

Cecilia Zanzi: figlia di Mock, studi musicali, canta anche nel coro Sine Nomine. Ha al suo attivo il cd ‘Glory’.

 

Rosella Cellamaro: voce storica, già nella Steamboat Willie, collabora soprattutto per le registrazioni in studio.

 

Mike Gallivan: bassista del Colorado.

 

 

Collaborano (o hanno collaborato) alla PBB anche Manuel Corato, Francesco Frugiuele, Francesco De Chiara, Alessandro Griso Grisostolo, Stefano Dall’Ora, Chicco Comolli, Guido Zanzi, Marco Caccianiga, Barbara Galafassi, Ivan Santini, Antonio Borgato, Irene Amico, Courtney Lynn Burroughs, Duccio Capozza, Marcello Colò, Lorenzo Dozio, Mike Gallimore, Lucia Maniscalco, Walter Muto, Carlo Pastori, Taylor Rorrer, Horst-Peter Schmitd, Milena Careri, Paolo Vites, Lorenzo Dozio, Francesca Miglierina, Chiara Conti, Ausonio Calò, Buddy Cage, Stephen A. Love, Jesse Furay Lynch, Lorenzo Definti, Joseph Torguson, Carlo Rizzi, Davide Bonacina, Edwin Lace, Filippo Miatello, Luca Guenna,  Roberto ‘Shock’ Maiocchi, Bryan Kazzaniga, Savino Ziliani, Mattia Montalto, Aaron Brancotti, Paul Stephen Borile, Ray O’Neill, Henni Taari, Scott Sellen.

 

Fra le collaborazioni prestigiose, sono da segnalare quelle con Jock Bartley, Richie Furay, Herb Pedersen, Rick Roberts, Patrick Shanahan, Gene Parsons, Barry McCabe

 

Uno spazio a parte lo meritano alcuni personaggi, legati alla PBB non perché suonatori o cantanti, ma perché sostenitori particolari, sponsor di questo progetto transoceanico.

Il primo è senza dubbio Ray O’Neill. Di Sydney, Ray fonda grazie a internet un gruppo di discussione musicale ‘Acoustic Harmonies’, che ha molti iscritti e fra questi Marco: scambi di idee, incontri via internet con musicisti e non, uniti dalla passione per il country-rock. Mock e Ray fanno amicizia, l’australiano viene in Italia per il concerto PBB del luglio 2011 in Sala Fontana, a Milano (e qui, al Passo della Novena, vede per la prima volta in vita la neve).

Attivo ora nel gruppo fb ‘Country Rock Legacy’, Ray ha scritto i testi di alcune canzoni che si trovano nei cd Back to the Country, Time to start again e Mock, ha parzialmente finanziato alcuni lavori del gruppo, è il fan australiano più agguerrito ed entusiasta.

Bob Wall è invece un avvocato del Connecticut. Conosce Mock grazie al gruppo internet ‘Acoustic Harmonies’, lo incoraggia, viene in Italia, sostiene il gruppo negli Usa.

Abbiamo infine Steven Burton, di Vancouver (Usa), anche lui fra gli iscritti ad ‘Acoustic Harmonies’. Steven è un disegnatore, è suo il logo della Piedmont Brothers Band, la copertina di ‘Back to the Country’, sono suoi altri lavori grafici, sempre realizzati gratuitamente, per l’amicizia che lo lega a Marco.   


3-continua

 

 

 

3 commenti:

  1. Che bella storia... provo un po' di invidia perché anche a me sarebbe piaciuto far musica e cantare, ma non ho avuto abbastanza coraggio... comunque sono onorata di essere stata compagna di banco del "Griso" al Cairoli 😊

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    1. In effetti la musica tiene compagnia....io sono un modestissimo strimpellatore di chitarra, eppure ogni tanto mi metto a suonare e a cantare....un abbraccio

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  2. so well written Carlo and proud to have met you and Marco

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