sabato 3 ottobre 2020

Marco, 5 anni dopo - 2


 

Il cammino

 

“E così ci siamo!” Con queste parole inizia il diario, che Marco ha tenuto durante il suo Cammino di Santiago de Compostela, iniziato il 12 luglio del 2004, alle 7.15. Un libretto grigio, le foto della sua famiglia, il saluto di Cecilia e di Marta al loro papà. Marco si è preparato, non improvvisa, non è nel suo stile. Di chilometri ne ha percorsi, soprattutto in montagna, al Pian delle Creste, sui monti ticinesi e italiani, correndo, camminando in pianura.

Si parte da Roncisvalle il 13 luglio, alle 5.50, arrivo vicino a Pamplona. “E’ stata comunque abbastanza dura” scrive Marco. “Non posso dire di non avere dolori alle gambe e alle spalle (lo zaino!)…”

 

14 luglio – Pamplona, Estella.

Già al secondo giorno il fisico si lamenta. “La strada è stata dura sino a Estella, problemi per le fiacche, ma soprattutto per le gambe…”

 

15 luglio – Estella-Torres del Rio

I dolori continuano, Marco decide di rispedire a casa la tenda e il materassino, lo zaino è troppo pesante. In genere la partenza è verso le 6 del mattino, l’arrivo nel pomeriggio, una decina di ore di cammino, una media di 40 km al giorno.

 

16 luglio – Torres del Rio-Navarrete

 

17 luglio – Navarrete-Azofra (22 km – totale 171,5)

“Oggi non è andata bene per niente, purtroppo arrivare a Najera è stato un inferno e sinceramente pensavo di fermarmi…Passo quasi tutto il pomeriggio con il ghiaccio sulla coscia sinistra a riposo, sperando!!!....”

Del resto 171 km in 5 giorni di cammino non sono pochi.

 

18 luglio – Azofra-Villamayor del Rio (32 km – totale 203,5)

“Oggi, comunque, ho detto tanti rosari e, forse, ho avuto uno dei pochi momenti finora in cui ho gustato il cammino, ho respirato il profumo dei campi e ho osservato il paesaggio con piacere. Spero che questi momenti aumenteranno!! Comunque continuo senza un piano preciso. Come ho letto da varie parti, non siamo noi a fare il cammino, ma è il cammino che fa noi (o qualcosa del genere)…”

 

19 luglio – Villamayor del Rio-Atapuerca (37 km – totale 240,5)

 

20 luglio – Atapuerca-Hornillos del Camino (40 km – totale 280,5)

 

21 luglio – Hornillos del Camino-Poblaciòn de Campos (51 km – totale 331,5    -423 a Santiago)

“Comunque procedo giorno per giorno con molta umiltà, non dimenticandomi mai che ogni passo è un dono di Dio e che potrei fermarmi ogni momento…Oggi ho riflettuto parecchio su 3 cose (o 3 insegnamenti del ‘camino’) 1)Umiltà, i miei piani non erano quelli del Signore…..2)Flessibilità, come si sa, non sono mai stato molto flessibile (e magari non cambierò mai completamente), ma qui gli orari vanno a farsi benedire…Qui sto imparando a prendere le cose come vengono e ad adattarmi alla situazione, momento per momento…3)Gli incontri e la Chiesa ufficiale. Devo dire che per ora la più grande delusione l’ho avuta nella cattedrale di Burgos. Nessuna accoglienza, parola di conforto…niente!!! Solo preti indaffarati e business! Ho avuto invece molta più umanità e accoglienza dai più umili o inaspettati…”

 

22 luglio – Poblaciòn de Campos-Sanagùn (57,5 km   totale 386,5   -365 km a Santiago)

 

23 luglio – Sanagùn-Mansilla de Las Mulas (36,5 km   totale 423   -328,5 a Santiago)

“…le gambe sono proprio a pezzi…”

 

24 luglio – Mansilla de Las Mulas-Hospital de Orbigo  (51 km   totale 474    -277,5 a Santiago)

 

25 luglio – Hospital de Orbigo-El Acebo  (54,5 km   totale 528,5   -223 a Santiago)

“..Incendio!....Eritema gamba sx e dx. Quasi crampi ai polpacci…”

 

26 luglio – El Acebo-Villafranca del Bierzo  (39,5 km   totale 568   -183,5 a Santiago)

“…Continuo a pregare molto (rosai, perlopiù); non lo avevo mai fatto così tanto. E cerco di ricordare un po’ tutti: certo che conosco proprio tanta gente, è bellissimo, e li sento tutti molto vicini, devo dire….Oggi pensavo che sarebbe proprio bello far provare alle ‘bambine’ almeno un po’ del ‘camino’….”

 

27 luglio – Villafranca del Bierzo-Triacastela  (53,5 km  totale 621,5   - 130 a Santiago)

“…La Messa del pellegrino è stata bella. Riflessione: dopo Roncisvalle, è la prima volta che una parrocchia, un parroco organizza una Messa speciale per i pellegrini…”

 

28 luglio – Triacastela-Portomarin  (42 o più km   totale 663,5   -88 a Santiago)

“…Questo cambio di percorso mi ha donato le riflessioni e forse alcune risposte alle domande che mi ero posto come obiettivo all’inizio, a casa:LA SCUOLA- Marco, è il tuo lavoro e ringrazia tanto! Basta dire: piuttosto vado  a tagliare i boschi. Accetta quello che Dio ti ha chiesto: combatti la tua battaglia in mezzo ai ‘leoni’ (studenti!!) e TANTA PAZIENZA, UN SORRISO, FLESSIBILITA’, MENO PRETESE. Aiutali nel loro cammino, aiutali ad apprezzare il bello (il movimento, la montagna, anche il computer in fondo lo sono). NON MOLLARE: è parte del tuo ‘camino’…Oggi ho riflettuto che raramente in questi giorni ho pensato ai dischi, alla musica…E’ MOLTO STRANO! Pensavo di impazzire senza walkman e musica per 3 settimane, ed invece…niente. Ricordati Marco: la musica è bella, non devi abbandonarla, ma moderazione! E quando vai a camminare e vai al S.Monte non portarla: ti impedisce di apprezzare l’ambiente, di ‘sentire’ quello che succede intorno a te. Non devi estraniarti, devi restare in sintonia con il mondo…I nuovi dolori di oggi sono: pianta del piede sx (e un poco dx) e collo del piede/tibia dx. Spero che domani passino, perché sono abbastanza tosti…Ho scritto tutto questo dalle 6 alle 7 circa di oggi 28.07.04, seduto nella cattedrale di San Juan di Portomarin.”

 

29 luglio – Portomarin-Melide  (km 37    totale 700   -51 a Santiago)

“Una VIA CRUCIS. Purtroppo le mie nere previsioni di ieri erano esatte. Il dolore alla tibia/collo del piede dx era serio e oggi è ricomparso quasi subito. Non so come sono arrivato qui. Sinceramente non so cosa accadrà domani: adesso cerco una farmacia e il ghiaccio. E prego (credo sia l’unica cosa da fare). Ho naturalmente ripreso l’antinfiammatorio e uso abbondantemente il Voltaren. Peccato perché mancano solo 51 km. Adesso telefono a casa per un consulto e una parola di conforto. Spero in un miracolo!!! Oggi è stata VERAMENTE DURA!!”

 

30 luglio – Melide-A Brea  (km 27     totale 727    - 24 a Santiago)

“Un’altra Via Crucis. Alle 7 ero sul punto di abbandonare. Ho telefonato alla Gabriella e lei mi ha dato un po’ di speranza. Ero a un bar e uscito mi è sembrato meglio e, invece di andare alla fermata del bus, sono andato avanti. Fino ad Arzùz è andata piuttosto bene…mi sembrava un miracolo!!! Alle 9.30 mi sono fermato ancora un bel po’ e qui…CAZZATA!!! Invece di accontentarmi e fermarmi ho voluto fare il di +, come al solito….Dopo 2/3 km da Arzùa il dolore è diventato pazzesco e ormai non potevo più fare niente. Ero ancora distante dalla strada!!! Ho tirato avanti in condizioni pietose….fino a Brea dove una freccia indicava la possibilità di una camera all’Hospedale-Cafè-Bar O Mesòn…Sono solo 24 km a Santiago ma sembrano 2400!!!...Questo cammino è stata una vera sofferenza; altroché che bello camminare, a me piace camminare. E’ stato proprio una dura lezione di vita. E questo, forse, era il mio vero cammino, non quello idilliaco che mi ero costruito e immaginato…Gabriella mi ha consigliato di prendere il Bus domani…Cercherò di essere meno rigido e cocciuto; è vero che la cocciutaggine a volte può essere una virtù (non mollare, cercare di raggiungere gli obiettivi ecc.) ma a volte è solo ostinazione e non voler riconoscere la ‘sconfitta’, se di sconfitta si potrebbe parlare il non aver raggiunto Santiago a piedi…Mi aspettavo un arrivo diverso, se devo dire la verità, ma accettiamo con gioia quello che verrà: sarà sicuramente la giusta conclusione del mio cammino, non quella che avevo programmato o desiderato, ma non per questo meno importante. E’ il Signore che in un modo o nell’altro ci guida nel nostro cammino, a noi cogliere la Sua presenza e i Suoi segni e i Suoi…INSEGNAMENTI. Da tutto: gioie, dolori, delusioni, speranze, momenti sì e momenti no, incontri belli, incontri meno belli, noia, curiosità, semplice divertimento e condivisione del cibo….il Km in 10 minuti e il Km in 23 minuti!!!!, le gambe che finalmente girano e ‘adesso qui si spacca tutto’….Da tutte queste cose è stato composto il mio ‘camino’: come la vita, c’è di tutto…In ogni caso un’esperienza che valeva la pena di essere vissuta, anche da soli, soprattutto da soli, soprattutto per uno che si sentiva tanto sicuro dei suoi mezzi…Il ‘camino’ necessita più tempo e calma: no rush ti hanno detto…calma, piano piano…Rifletti e non correre sempre senza curarti di quello che ti circonda e di CHI ti circonda, dei suoi problemi, dei suoi bisogni…”

 

31 luglio – Brea-Santiago  (km 24 – bus)

“E così sono arrivato a Santiago! Non come mi ero immaginato, ma in pullman. Ma è stato giusto così: non valeva la pena rischiare…Ripensando all’intero percorso, la prima parte e la parte centrale fino alla cattedrale di Burgos è stato il migliore. Da Leon in poi è stato un continuo peggioramento da tutti i punti di vista. E Santiago?Mah…un po’ una delusione, se devo essere sincero. In realtà non mi aspettavo reazioni entusiastiche, anche per l’ingloriosa conclusione in bus, ma ho trovato una gran confusione, consumismo, turismo di massa: un sacco di persone con bastoni e conchiglie dappertutto (e magari del cammino hanno visto ben poco!!)…Poi in coda per la COMPOSTELA, un’ora e mezza almeno!!! Una cosa indecente….”

 

Con questo testo, scritto sul treno diretto a La Coruna, termina il resoconto di Marco. In fondo al libretto, trovo però queste altre annotazioni:

 

La speranza taglia i lunghi programmi. Sul cammino si vive alla giornata.

Per essere felici non occorre necessariamente fare qualcosa, raggiungere uno scopo, realizzarsi, MA SEMPLICEMENTE GODERE DELLA PACE DEL CUORE.

Il dolore, la fatica, la paura di non farcela sono sensazioni che tocchi costantemente e devi imparare a gestire: puoi offrirle ogni giorno per chi ti è caro.

La fatica ti scoraggia e ti porta sino al punto di perdere la certezza di arrivare alla meta, ma ti insegna a contare sulla speranza.

Ogni volta che credi di aver mancato un obiettivo, in realtà ne stai raggiungendo un altro; ogni volta che una porta si chiude se ne aprono altre; nuove amicizie e nuove opportunità.

Nel cammino non puoi fingere; tutto è AUTENTICO, tutto si può trasformare in un aiuto per cambiare.

E alla fine arrivi sempre alla META, che sia SANTIAGO DI COMPOSTELA o la SERENITA’ o LA FIDUCIA IN TE STESSO. 


2-continua

 

 

 

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