mercoledì 21 ottobre 2020

Marco, 5 anni dopo - 20


 

Sabato 27 dicembre 2014

Caro Mock, anzi Marco Maria Ravasi Zanzi detto Mock, mi sei di esempio. Saranno gli antidepressivi, sarà la tua fede, sarà quel che sarà ma da qualche tempo stai volando, stai cercando di vivere alla grande ogni momento, con una consapevolezza rara, con una sensibilità nuova. Hai deciso di vivere      questo Natale non nella tristezza, nel rimpianto, ma il meglio possibile. “Potrebbe essere il mio ultimo Natale, spero di no ma la realtà è la realtà, lo so, e allora perché viverlo nella tristezza?” Mi hai fatto un regalo grandissimo, tutti i cd di Mary Chapin Carpenter, ma il più grande è questa tua testimonianza: ce la possiamo fare, anche nei momenti più duri. E ne sei consapevole, sei lucido. Ieri sera, cena degli Zanzi, hai detto che sei consapevole che qualcuno ‘sfrutta’ a fin di bene, naturalmente, questo tuo coraggio per dimostrare che il Signore esiste e aiuta. Questo un po’ ti fa piacere ma un po’ ti disturba, ti senti anche usato. In ogni caso ciò che colpisce è la tua lucidità.

Ti butti nella musica, la tua medicina, ciò che dà senso a queste tue giornate. Ci inviti continuamente a volare alti, a mettere a frutto i nostri talenti. “Ognuno ha i suoi” hai detto, “non teniamoli nascosti. Avanti!”

Grande Mock 

 

 

“La sofferenza è vita, non morte: è parte del percorso, e parte non indifferente. Non bisogna evitarla, bisogna viverla bene usando la medicina come un aiuto. La vera gioia passa dalla sofferenza, e non è necessario essere cristiani per saperlo e accertarlo. Come si diceva l'altra sera TUTTE le società antiche vivevano la sofferenze e la morte come un evento NATURALE, non come un tabù da evitare, cose di cui non parlare. Sono la porta per l'infinito: e quaggiù bisogna volare e godere di ogni singolo istante del grande dono della vita. Ogni istante passa e non ritornerà, vivilo pienamente e non avrai rimorsi e sarai felice. Non bloccare i tuoi sogni, sorridi alle persone, stai attento ai loro bisogni, non sei solo a questo mondo, condividi i tuoi talenti, non fermarti al superficiale, ma guarda nel cuore degli altri. Non lasciare che il tuo cuore si indurisca. Quando faccio la chemio, mi scorrono davanti agli occhi i volti dei miei amici e fratelli, e la sofferenza diventa più leggera: non sono solo sulla Strada, siamo in tanti a camminare insieme, appunto INSIEME. Affidiamoci al Signore (per chi ci crede), ma anche a chi ci è intorno e ci vuole bene. Scopriremo il segreto della vita piena e lasceremo un po' da parte il nostro ego, il nostro io e la smetteremo di buttare il tempo lamentandoci e pensando al passato o al futuro. La gioia sta nel presente e nel viverlo al 100%. Peccato che a volte solo con la sofferenza si capisca tutto ciò: l'uomo è strano .... Ringrazio il Signore per quello che mi ha dato, mi dà e mi darà: se questo è il centuplo quaggiù chissà come sarà l'eternità! Grazie per la tua vicinanza ed il tuo esempio: anche tu vivi pienamente ed è una grazia inestimabile.

 

Mock 27.12.2014      ad un amico nella sofferenza    da fb


20-continua

 

 

Nessun commento:

Posta un commento