L'espressione 'in coscienza sono a posto' è espressione non corretta, fuori luogo. Nessuno può dirsi a posto in coscienza. Mai. Il limite (il cristiano lo chiama peccato) è in tutti noi, quindi siamo sempre in difetto, anche i cosiddetti santi lo sono. Meglio sarebbe dire: far tacere la coscienza, tranquillizzarla, quietarla, rabbonirla, addormentarla...Prendiamo ora questa disgrazia della guerra, questa follia. Che dobbiamo fare, noi che non siamo direttamente coinvolti? Che non siamo in Ucraina? Sì, va bene, un'offerta, una preghiera, un digiuno (io il digiuno non lo capisco), informarsi, essere solidali ma poi? Poi la vita va avanti, la nostra vita continua, ed è giusto non solo occuparci del nostro lavoro, dei nostri impegni inderogabili..ma anche di cose piacevoli, di svaghi...Che dobbiamo fare? Stare tutto il giorno con il pensiero ai nostri fratelli nella sofferenza? Annullare ogni divertimento fino alla fine del conflitto? E' vero, sentiamo dentro di noi che qualcosa stona, che siamo un po' vigliacchi, un po' mediocri ma un equilibrio dobbiamo pur trovarlo...eccoci allora con in mano il panno capace di spolverare i sensi di colpa....
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