mercoledì 13 dicembre 2023

Il Calandari vi aspetta



 

Puntuale, da 69 anni a questo 2023, ecco il Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2024, annuario giunto al numero 69. Verrà presentato domenica 17 dicembre, alle ore 10, presso la sede dell’ANCE in via Cavour 32, a Varese.

Il Calandàri 2024 ha per copertina due lavori ad acquerello, del pittore Gabriele Tadini. Come da tradizione, il volume raccoglie scritti attinenti al nostro territorio, letto nel passato, ma anche nel presente e nel futuro. Hanno collaborato a questa edizione: Laura Aresi Pantaleo Luchetti, Dino Azzalin, Bruno Belli, Sauro Bellodi, Federico Bianchessi Taccioli, Matteo Bollini, Fausto Bonoldi, Antonio Borgato, Angela Borghi, Luca Broggini, Enrico Brugnoni, Alberto Cadonà, Gregorio Cerini, Silvano Colombo, Giulio Corgatelli, Paolo Costa, Fernando Cova, Marco Dal Fior, Sergio Di Siero, Roberto Fassi, Davide Galimberti, Amerigo Giorgetti, Roberta Lucato, Federica Lucchini, Simone Mambrini, Giuliano Mangano, Ezio Motterle, Lidia Munaretti, Alberto Palazzi, Luigi Panighetti, Antonio Romeo, Gianni Spartà, Chiara Zangarini, Ambrogina Zanzi e Carlo Zanzi.

Fra i contributi più interessanti, il Calandàri raccoglie un inedito diario di prigionia, scritto da Antonio Romeo fra il 1943 e il 1945. Giuliano Mangano ci parla del primo studio fotografico a Varese. Roberta Lucato ricorda i cento anni dell’autostrada Milano-Laghi. Sono solo tre esempi, ma davvero ricco è l’annuario bosino, nelle sue circa 400 pagine, che si concludono con l’attività della Famiglia Bosina, anno 2022-2023.

Carlo Zanzi, che da dieci anni cura il Calandàri, dopo averlo ricevuto in eredità da Ettore Pagani, così scrive fra l’altro nell’introduzione: “Con rinnovata soddisfazione presentiamo il numero 69 del nostro Calandàri, già con il pensiero al numero 70, che dovrà essere speciale. Ma per renderlo tale abbiamo una speranza: riuscire a ringiovanire la redazione. Vorremmo coinvolgere trenta-quarantenni che possano garantire la continuità di questo nostro annuario…”

L’incontro prevede anche uno spazio musicale, con gli Homo Faber.

 

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