domenica 31 dicembre 2023

Ettore Pagani: arrivo anch'io



 



Caro Ettore, solo oggi arrivo a scrivere di te. Problemi di salute mi hanno tenuto lontano dalla chiesa della Brunella, luogo del tuo funerale, e persino dal pc. Ma oggi qualcosa scrivo. Ci siamo conosciuti alla Famiglia Bosina, anche se il tuo nome era noto nell’ambito del giornalismo. Il decano dei giornalisti varesini, Ettore Pagani, avvocato ma anche uomo di sport (praticato e poi scritto). E allora ecco una foto che mi aiuta. L’ho rubata a Gianni Spartà. E’ il 1974, dopo anni di collaborazione lasci La Prealpina del lunedì (dove facevi cronaca in sintesi di calcio, basket, ippica…) e continui solo con La Gazzetta dello Sport, impegno che manterrai sino al 2000 e passa. Eccoti alla scrivania, vedo il direttore Lorenzo Morcelli (mio preside alla Vidoletti), vedo un giovanissimo riccioluto Fausto Bonoldi, vedo Spartà, Minazzi. Ed eccoci alla Famiglia Bosina, luogo che ha visto il nostro incontro. Soprattutto legato al Calandàri. Erano gli anni di Clemente Maggiora come factotum del Calandàri, ma anche Clemente era costretto a chiedere aiuto, causa il trascorrere vigliacco del tempo. E chi lo aiutò? Tu, caro Ettore. Suo braccio destro e poi, dopo la morte di Maggiora, suo sostituto. Seguisti il ‘nostro annuario’ per qualche anno, poi un giorno mi dissi: “Carlo, mi sembri la persona adatta per continuare con il Calandàri. Mi sun pu ‘n ragazìn, l’è rivà ul to mument!” Accettati felice ma anche timoroso, come sempre capita quando si accettano scelte professionali che sono un po’ un rischio. Caro Ettore, eccoti in foto con Filippo Brusa. Insieme, nel 2004, avete scritto il libro ‘125 anni a Varese – Storia della Società Varesina Incremento corse cavalli’. Chi più esperto di te, fantino provetto? E poi eccoti con la regiura Felicita Sottocasa Barlocci detta Cicita, e infine (siamo nel 2019) il giusto riconoscimento che la Famiglia Bosina ti ha voluto pubblicamente attestare, con un diploma in occasione della Festa di San Vittore.  

95 anni di vita intensa, una famiglia amata e numerosa, l’amore per la tua città, la tua professione, la giusta dose di ironia che rende tutto più leggero.


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