martedì 9 giugno 2015

L'umile mamma Luigia, nata al cielo

                                                                                                   ph carlozanzi

All'omelia don Massimiliano ha usato spesso l'aggettivo umile per definire Luigia Brenna, sposa Alberti, mamma dei miei amici Antenore, Carlo, Fausta, Paola e Gigi, lasciato apposta per ultimo perché mio coetaneo: mi piacerebbe dire compagno di scorribande giovanili ma noi, gente della Shalom, di intemperanze giovanili ne abbiamo fatte poche. Oggi i funerali, al Lazzeretto, la piccola chiesa del viale, tempio della mia giovinezza spesa nella Shalom, e ogni volta che torno al Lazzaretto i ricordi di quel tempo là mi perseguitano. Mamma Luigia faceva parte di quegli anni 'dove tutto è ancora intero', mamma Alberti accogliente, paziente, mai sentita urlare una volta. Lei, come l'amico Mauro Serragli (oggi padre Mauro, missionario comboniano) presente questo pomeriggio, e tanti altri, che hanno pregato con i fratelli Alberti e li hanno abbracciati, quando è arrivato il tempo di accompagnare Luigia al camposanto del Belforte: l'ultimo viaggio, no, il penultimo, direbbe Gigi. 
Tutto passa, tutto si consuma, ma per chi ha fede come la signora Alberti e i suoi figli la speranza è quella di ritrovarsi, di riunirsi, di riabbracciarsi: il capofamiglia è già là che aspetta.    

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