martedì 19 ottobre 2021

Arnaldo Bianchi e la pensione


                                                                                  ph carlo meazza

Oggi il mio amico Arnaldo Bianchi, bibliotecario poeta, ha vissuto la sua ultima giornata di lavoro. Ho pensato di salutarlo con un pezzetto, che il quotidiano La Prealpina ha pubblicato domenica 17 ottobre, compresa la bella foto di Carlo Meazza.

Lo saluto anche da qui, riproponendo il saluto scritto

Per oltre quarant’anni Arnaldo Bianchi ha vissuto fra i libri, le riviste, i giornali, volto noto, occhi ed occhiali assai conosciuti alla Biblioteca Civica di Varese. Fra i suoi compiti, la cura dei quotidiani. Sarebbe quindi bello per lui sfogliare per l’ultima volta (da lavoratore) La Prealpina e trovare queste parole di saluto perché Arnaldo oggi, martedì 19 ottobre 2021, chiude il grande libro della professione di bibliotecario, per aprire quello (negli auspici sempre voluminoso) della pensione. Eccolo Arnaldo a metà degli anni Ottanta, in piedi su una sedia a far ordine fra plichi di carta stampata, nella foto di Carlo Meazza, che allora (direttore della biblioteca Guido Belli) fotografò in una preziosa pubblicazione i lavoratori e i clienti della teca dei libri di via Sacco, ala destra del Palazzo Comunale. Bianchi già da anni era al servizio della pubblica lettura. Preciso, gentile, competente…e poeta. Sì, non tutti i varesini sanno che Arnaldo Bianchi (figlio d’arte, anche il padre Amedeo era poeta e narratore) è ottimo poeta, con una decina di raccolte pubblicate. E allora non allunghiamo il brodo, arriviamo al dunque, cioè ad una poesia da lui scritta addirittura nel dicembre del 1973. Aveva diciannove anni, era studente universitario e già tessitore di parole. Questa poesia, che troviamo nella raccolta ‘La vecchia casa’, la sua prima raccolta organica di liriche, ci pare carica di speranza, quella che occorre sempre nella vita, da dipendenti e da liberi pensionati: Sono incerto come un’ombra di tiglio./Tra il silenzio e la morte un gusto d’erba,/un volo d’uccello, del fumo./Anche le case sono belle/quando s’aprono al cielo/e bevono il mattino.

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