martedì 30 giugno 2015
Lo schizzo del mercoledì
ph carlozanzi
Ciuff
di carlozanzi
Sulla
scena del crimine (anche un semplice esame di terza media può diventare
pericoloso) abbiamo un prof di ginnastica palesemente obeso, che si distrae con
un prof di tecnologia, secco e brizzolato. Davanti a loro, seduto, impaurito,
boccheggiante, claudicante nell’eloquio, sudato, abbiamo Carlo Figliozzi, e già
si capisce da quel cognome che butta male: dopo Fantozzi, tutti gli ozzi
propiziano la caricatura.
La
sottocommissione giudicante è attenta e comprensiva, a parte i due prof
sopraelencati, ed escludendo la docente dalla parlata toscana, che maneggia il cellulare.
A dire il vero anche la prof di prima lingua inglese sbadiglia e sonnecchia,
salvo poi lanciare un urlo, trattenuto all’ultimo, quando sente il Figliozzi
chiamare il londinese Big Ban Big Bang, una g in più esplosiva. Ma eccezion
fatta per questi quattro, i rimanenti prof sono professionalmente
inappuntabili. E con loro anche il presidente di commissione, un tipo del sud,
che spesso interviene nel colloquio regalando ai presenti la sua cultura a
largo raggio.
L’obeso
sussurra al secco: “Scommessa?”
“Ci
sto.”
“Cena?”
“Cena.”
“Dove?”
“Sceglie
chi vince.”
“Bene..e
allora parto.”
“Per
dove?” fa il brizzolato.
“Ti
spiego” e appallottola un pezzo di carta. “Se faccio ciuff da qui nel cestino,
paghi tu.”
Il
secco guarda oltre il candidato, ad almeno cinque metri di distanza. Scrolla il
capo: “Non ce la farai mai, la palla è troppo leggera, svolazzerà.”
“Hai
scommesso.”
“Ho
scommesso.”
La
prof toscana ora si è alzata e risponde a una chiamata del marito, nascondendo
la voce dentro il palmo della mano, accucciata in un angolo. La prof di
inglese, dopo la castroneria di Figliozzi, si è svegliata, ma ora sonnecchia la
prof di musica.
L’obeso,
che ha lanciato la scommessa, sta per intervenire, agganciandosi all’imbarazzo
silenzioso di Figliozzi, ma il prof di arte lo precede. Si alza in piedi,
allunga un libro, sorride, prende fiato, prepara il terreno alla suspance,
quasi dovesse regalare all’uditorio una domanda nuova di zecca. “Senti,
Figliozzi” e si avvicina ancor più al ragazzo. “Hai parlato della seconda
guerra mondiale, del Giappone, dei kamikaze….ma in arte? Mi sapresti fare un
collegamento? Noi abbiamo studiato un autore…analizzato un quadro…” e sorride e
intanto apre a metà il libro, tanto che Figliozzi (che stupido non è) riesce a
sbirciare, riconoscendo il Guernica di Pablo Picasso.
“Guernica,
di Pablo Picasso” dice il candidato.
“Bravo,
Figliozzi, bravo…prosegui pure.”
Il
prof di ginnastica ritrae la mano, attende la prolusione di Figliozzi, altro
silenzio e allora parte lui: “Ragazzo mio, sai che non faccio quasi mai domande,
la mia è una materia pratica, ma la sorte oggi è caduta su di te. Cosa vi ho
ripetuto sempre in questi tre anni?”
Figliozzi
sorride, sa come rispondere: “Che non dobbiamo giudicare le persone
dall’aspetto fisico, che il nostro prof di ginnastica è obeso ma conta ciò che
dice, non ciò che fa, cioè nessun tipo di sport, né ciò che appare, cioè un gran
mangione. Che lo sport fa bene, rende magri come il prof di tecnologia,
potenzia gli apparati, soprattutto quello cardiocircolatoriorespiratorio…”
“Ti
interrompo, Figliozzi..sento che sai. E allora ti faccio una seconda domanda:
parlami della tecnica del tiro libero nel basket, ma ti voglio facilitare, ti
faccio un esempio pratico, sicché tu possa essere agevolato nel rispondermi” e
a quel punto, allibiti i colleghi, l’obeso si alza in piedi e con tecnica
sopraffina lancia la palla di carta nel cestino distante, la piccola sfera
bianca sfiora i capelli di Carlo e fa
ciuff. “Ecco, ragazzo mio, ora parla tu.”
Gatto
ph carlozanzi
Mi sento un gatto nella sua versione selvaggia e felina, pronto all'attacco per difendersi dai nemici. Non si direbbe, perché nel contempo mi sento un gatto nella sua versione domestica: paziente, sonnacchioso, speranzoso nel cibo e nel letto quotidiano.
Per sopportare la vita, occorre anche molta pazienza e abbondante speranza.
Mi sento un gatto nella sua versione selvaggia e felina, pronto all'attacco per difendersi dai nemici. Non si direbbe, perché nel contempo mi sento un gatto nella sua versione domestica: paziente, sonnacchioso, speranzoso nel cibo e nel letto quotidiano.
Per sopportare la vita, occorre anche molta pazienza e abbondante speranza.
Enrico Arcelli: un amico
CIAO, ENRICO
Avevo soprannominato la
sua corsa dell’ultimo tempo ‘corsa all’Arcelli’, cioè corsa molto lenta, quasi
un cammino con lieve balzo. Ma continuava, imperterrito, da almeno quarant’anni,
a correre. E io lo vedevo, essendo vicini di casa, in via Vico, a Sant’Ambrogio.
E qualche volta ho corso anche insieme a
lui. E quando decisi di passare dalla maratona al triathlon, mi confidò: “Ci
avevo provato anch’io, ma il nuoto mi era proprio ostico.” Però Enrico, il
grande medico sportivo, l’autore del best seller ‘Correre è bello’, mi ha
battuto nettamente nella maratona: si vantava, e giustamente, di essere sceso
sotto le tre ore, a quarant’anni, utilizzando naturalmente il ‘metodo Arcelli’.
Un gran bel risultato. Avevamo corso insieme non molto tempo fa, io andavo al Sacro
Monte, lui mi accompagnò sino a Fogliaro, poi mi salutò, con quella sua
erre moscia, la sua grande gentilezza: “Professore, io torno indietro….” “Dottore,
alla prossima…” La foto che vedete (che lo ritrae con la moglie, grande
tennista) risale allo scorso mese di ottobre. Era venuto alla Vidoletti ad
ammirare il nipotino, in prima media, impegnato nella corsa campestre. Più volte mi confidò che aveva iniziato a correre
soprattutto perché temeva di seguire la sorte di suo papà, morto giovane per
infarto. Classe 1940, medico sportivo di fama internazionale, allenatore di
campioni di ciclismo, atletica, calcio….sportivo a sua volta, scrittore, Enrico
Arcelli se n’è andato durante una vacanza in Sardegna. Una malattia improvvisa.
Ciao, Enrico: per me,
un esempio da imitare.
Doug & Ron da Mock
Domani atterreranno a Malpensa Doug Rorrer e Ronald Martin detto Ron. Vengono a trovare l'amico Marco Zanzi detto Mock, e a lanciare insieme a lui il nuovo cd della Piedmont Brothers Band, 'Compasses and Maps'. Vi aggiornerò sulle date dei loro concerti.
Laudato si' - 2
ph carlozanzi
LAUDATO SI' di Papa Francesco
LAUDATO SI' di Papa Francesco
B) UNA SOLA GIUSTIZIA: AMBIENTALE
E SOCIALE
[93]
Oggi, credenti e non credenti sono d’accordo sul fatto che la terra è
essenzialmente una eredità comune, i cui frutti devono andare a beneficio di
tutti.[23] L’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di
cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo.
[139]
Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento alla particolare relazione
tra la natura e la società che la abita. Non ci sono due crisi separate, una
ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi
socio-ambientale. [56] Il degrado ambientale e il degrado umano ed etico sono
intimamente connessi. [48] L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano
insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non
prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale.
Di fatto, il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in
modo speciale i più deboli del pianeta. [43] Non possiamo tralasciare di
considerare gli effetti del degrado ambientale, dell’attuale modello di
sviluppo e della cultura dello scarto sulla vita delle persone. [49] Spesso non
si ha chiara consapevolezza dei problemi che colpiscono particolarmente gli
esclusi. Essi sono la maggior parte del pianeta, miliardi di persone. Oggi non
possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa
sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni
sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei
poveri.[51] L’inequità non colpisce soltanto gli individui, ma Paesi interi, e
obbliga a pensare ad un’etica delle relazioni internazionali.
sintesi a cura di Valerio Crugnola 2-continua
lunedì 29 giugno 2015
Il viaggio di Albert - 7
Gionata tribolata quella di ieri, lunedì 29 giugno, per il mio amico Albert. Inizio della discesa fluviale lungo il Rodano, partendo da Lione. Fiume piatto, 2-3 km all'ora, una gran fatica dentro una giornata torrida. Poi i primi imprevisti, un galleggiante che si sgonfia, Albert accosta a riva e chiama la moglie (santa donna), da quelle parti per assisterlo in caso di necessità. E questa è una necessità. Sostituzione del galleggiante, poi una chiusa, Albert si incaglia con l'Albert-pedalò nelle alghe, una gran fatica per liberarsi...sempre un caldo desertico e infine, esausto, a 10 km dalla meta, Albert accosta di nuovo, mette il tutto nello zaino e prosegue sulla terraferma. "Per oggi ho già faticato abbastanza" conclude.
Le tre C del successo terreno
Continuiamo a credere che il successo terreno sia fattore indispensabile per la felicità. Sappiamo che non è vero eppure (io per primo) ciò perseguiamo (in foto, Naomi Watts, una donna di successo terreno). Ciò premesso, riflettevo sulle parole di una mia alunna, delusa perché le avevo fatto notare che non bastavano l'impegno, la volontà e la grinta per ottenere grandi risultati. "Ma se io ce la metto tutta, riuscirò.." diceva. E allora le ho spiegato (con altri termini, non con questi) quali sono le tre C del successo terreno: caparbietà, carismi e culo (qui indicati in stretto ordine alfabetico). Senza le doti e (spesso) anche la fortuna, non si raggiunge il successo terreno. Ma -come detto- il capitolo felicità è un'altra cosa.
Foto fantozziana
29 giugno: buon onomastico ai molti miei amici che si chiamano Pietro, Paolo, Paola...e in particolare a mio fratello Paolo. Pensando a mio fratello e al breve periodo che ci ha visti insieme in bici, è saltata fuori questa foto di vent'anni fa, senza dubbio fra le più 'fantozziane' del mio archivio. Siamo alla Mottarossa, mio fratello Paolo, prudente e giudizioso, è l'unico col caschetto. Da sinistra vediamo Marco Riganti agli inizi della sua brillante carriera di ciclista, Enrico Giannelli, mio fratello, un boccheggiante, ansimante Gianni Giagor, già in crisi dopo lo strappetto della Mottarossa, il sottoscritto (la sola cosa che si salva sono i colori dell'Inter) e Maurizio Frattini, che pare in partenza per le vacanze marine! Un gruppo squinternato, lievemente ridicolo.
domenica 28 giugno 2015
Il Coro Val Tinella nell'antica parrocchiale
ph carlozanzi
Alla commozione che mi regala il Coro Val Tinella si è aggiunto, ieri sera, il piacere di tornare nell'antica parrocchiale di Biumo Inferiore, la mia chiesa per tanti anni, dove un Crocifisso svolazzante sovrasta la navata. Canti curati, voci che propiziano immagini, ricordi, preghiere.
Alla commozione che mi regala il Coro Val Tinella si è aggiunto, ieri sera, il piacere di tornare nell'antica parrocchiale di Biumo Inferiore, la mia chiesa per tanti anni, dove un Crocifisso svolazzante sovrasta la navata. Canti curati, voci che propiziano immagini, ricordi, preghiere.
Giù il sipario
ph carlozanzi
Cala il sipario sulla 10^ edizione del Memorial Fabio Aletti. Il meteo favorevole ha reso tutto più bello: un'edizione del Memorial speciale, con il libro di Fabio, lo show del Freestyle basket, il tradizionale torneo 3c3....I genitori, i fratelli, i tanti amici di Fabio hanno propiziato il miracolo di un ritorno: per un attimo, almeno per un attimo.
Cala il sipario sulla 10^ edizione del Memorial Fabio Aletti. Il meteo favorevole ha reso tutto più bello: un'edizione del Memorial speciale, con il libro di Fabio, lo show del Freestyle basket, il tradizionale torneo 3c3....I genitori, i fratelli, i tanti amici di Fabio hanno propiziato il miracolo di un ritorno: per un attimo, almeno per un attimo.
Il viaggio di Albert - 6
stranezze nel viaggio di albert (ph alberto bortoluzzi)
E così ieri Albert è arrivato a Lione, dopo altri 75 km di duro pedalare nella calura. Termina così la parte ciclistica su strada e da oggi, 29 giugno, si continua discendendo il fiume Rodano con l'Albert-pedalò, sino al mare.
E così ieri Albert è arrivato a Lione, dopo altri 75 km di duro pedalare nella calura. Termina così la parte ciclistica su strada e da oggi, 29 giugno, si continua discendendo il fiume Rodano con l'Albert-pedalò, sino al mare.
Juan Eugenio Ochoa vince il Premio Ghiggini
ph carlozanzi
E' Juan Eugenio Ochoa il vincitore della 15^ edizione del Premio Ghiggini Arte Giovani 2015. In effetti i suoi due quadri (olio su tela, foto in alto) mi avevano obbligato a fermarmi e ad osservare, anche se il mio preferito resta il 2° classificato, Alessandro Carnevale (foto al centro). Il lavoro di Ochoa ha per titolo 'Lirica-Analitica'. Al vincitore, classe 1983, nato in Colombia ma residente in Italia, verrà data la possibilità di una Mostra personale in Galleria Ghiggini. Complimenti al vincitore e ad Emilio ed Eileen Ghiggini, che da 15 anni mettono a disposizioni spazi e risorse per favorire l'arte giovanile.
E' Juan Eugenio Ochoa il vincitore della 15^ edizione del Premio Ghiggini Arte Giovani 2015. In effetti i suoi due quadri (olio su tela, foto in alto) mi avevano obbligato a fermarmi e ad osservare, anche se il mio preferito resta il 2° classificato, Alessandro Carnevale (foto al centro). Il lavoro di Ochoa ha per titolo 'Lirica-Analitica'. Al vincitore, classe 1983, nato in Colombia ma residente in Italia, verrà data la possibilità di una Mostra personale in Galleria Ghiggini. Complimenti al vincitore e ad Emilio ed Eileen Ghiggini, che da 15 anni mettono a disposizioni spazi e risorse per favorire l'arte giovanile.
Laudato si' - 1
ph carlozanzi
Il mio amico Valerio Crugnola, noto prof varesino, mi ha fatto avere una sua sintesi dell'enciclica di Papa Francesco 'Laudato si'-Enciclica sulla cura della casa comune'. Ho pensato di pubblicarla a puntate sul mio blog. Ecco la prima:
Francesco d’Assisi. Cantico delle creature
Altissimu,
onnipotente, bon Signore,
tue so’
le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te
solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo è ne dignu te mentovare.
Laudato sie,
mi’ Signore,
cum tucte
le tue creature,
spetialmente
messor lo frate sole,
lo qual
è iorno, et allumini noi per lui.
Et ello
è bellu e radiante cum grande splendore:
da te,
Altissimo, porta significatione.
Laudato si’,
mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu
l’ai formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’,
mi’ Signore, per frate vento
et per
aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo
quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’,
mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale
è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’,
mi’ Signore, per frate focu,
per lo
quale ennallumini la nocte:
ed ello
è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’,
mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale
me sustenta et governa,
et
produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’,
mi’ Signore,
per
quelli che perdonano per lo tuo amore, et sostengono infirmitate et
tribulatione.
Beati
quelli ke ‘l sosterranno in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’,
mi’ Signore per sora nostra morte corporale,
dalla
quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a
quelli che morranno ne li peccata mortali;
beati
quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la
morte secundano ’l farrà male.
Laudate
et benedicete mi’ Signore et ringratiate et serviateli cum grande humilitate.
Papa Francesco,
antologia mirata di brani da Laudato si’
Parte prima. LE RAGIONI DELL’ENCICLICA
A) NECESSITÀ DEL DIALOGO
[62]
Questo documento è rivolto a tutte le persone di buona volontà, [64] si apre a
un dialogo con tutti per cercare insieme cammini di liberazione. [163] Proviamo
a delineare dei grandi percorsi di dialogo che ci aiutino ad uscire dalla
spirale di autodistruzione in cui stiamo affondando. [188] La Chiesa non
pretende di definire le questioni scientifiche, né di sostituirsi alla
politica; invito ad un dibattito onesto e trasparente, perché le necessità
particolari o le ideologie non ledano il bene comune. [199] Il fatto che
<qui alcuni princìpi etici> appaiano con un linguaggio religioso non
toglie loro alcun valore nel dibattito pubblico. I princìpi etici che la
ragione è capace di percepire possono riapparire sempre sotto diverse vesti e
venire espressi con linguaggi differenti, anche religiosi.
[200]
Qualunque soluzione tecnica che le scienze pretendano di apportare sarà
impotente a risolvere i gravi problemi del mondo se l’umanità perde la sua
rotta, se si dimenticano le grandi motivazioni che rendono possibile il vivere
insieme, il sacrificio, la bontà. In ogni caso bisogna fare appello ai credenti
affinché siano coerenti con la propria fede e non la contraddicano con le loro
azioni, bisognerà insistere perché si aprano nuovamente alla grazia di Dio e
attingano in profondità dalle proprie convinzioni sull’amore, la giustizia e la
pace.
[201] La
maggior parte degli abitanti del pianeta si dichiarano credenti, e questo
dovrebbe spingere le religioni ad entrare in un dialogo tra loro orientato alla
cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di
rispetto e di fraternità. È indispensabile anche un dialogo tra le stesse
scienze, dato che ognuna è solita chiudersi nei limiti del proprio linguaggio,
e la specializzazione tende a diventare isolamento e assolutizzazione del
proprio sapere. Ugualmente si rende necessario un dialogo aperto tra i diversi
movimenti ecologisti, fra i quali non mancano le lotte ideologiche. La gravità
della crisi ecologica esige da noi tutti di pensare al bene comune e di andare
avanti sulla via del dialogo che richiede pazienza, ascesi e generosità,
ricordando sempre che la realtà è superiore all’idea.
(1-continua)
Il viaggio di Albert - 5
ph alberto bortoluzzi
Altra tappa massacrante quella di ieri, sabato 27 giugno, la 5^ per il mio amico pedalatore Albert. 80 km di saliscendi con lunghe salite e generose discese. Albert ha dovuto fare ricorso anche a qualche bombetta energetica (doping più che lecito, naturalmente) per superare la fatica. Ed eccolo a soli 60 km da Lione, che raggiungerà oggi. Poi inizierà la discesa fluviale lungo il Rodano, con l'Albert-pedalò. In alto vedete la sede dell'Unione Ciclistica Internazionale di Aigle, foto che Albert ha generosamente dedicato a me, quasi fossi un professionista del pedale!
Vai, Albert, buona pedalata domenicale.
Altra tappa massacrante quella di ieri, sabato 27 giugno, la 5^ per il mio amico pedalatore Albert. 80 km di saliscendi con lunghe salite e generose discese. Albert ha dovuto fare ricorso anche a qualche bombetta energetica (doping più che lecito, naturalmente) per superare la fatica. Ed eccolo a soli 60 km da Lione, che raggiungerà oggi. Poi inizierà la discesa fluviale lungo il Rodano, con l'Albert-pedalò. In alto vedete la sede dell'Unione Ciclistica Internazionale di Aigle, foto che Albert ha generosamente dedicato a me, quasi fossi un professionista del pedale!
Vai, Albert, buona pedalata domenicale.
Memorial Aletti: gran finale
Entra
nell’ultimo giorno il 10° Memorial Fabio Aletti, torneo di basket 3c3
organizzato all’oratorio di Biumo Inferiore per ricordare Fabio. Sul sito www.memorialfabioaletti.it.
troverete tutti i dettagli dell’evento.
Ecco
il programma di oggi:
Domenica
28 giugno: 10.30, S.Messa per tutti i partecipanti del
Memorial, 15.30, Semifinali – 16.30, Special Event: DaMove, basketball
freestyle show – 18, Finali e Premiazioni
Verrà
inoltre presentato, durante il Memorial, un libro realizzato per ricordare
Fabio, a dieci anni dalla sua morte prematura.
Ore 20.30: CORO VAL TINELLA
sabato 27 giugno 2015
Anche fotografo
ph antonio antonellis
Il mio dirigente scolastico Antonio Antonellis, fra le molte cose, sa fare anche il fotografo. E così mi ha regalato queste due foto, a testimonianza della mia partecipazione alla corsa in salita Vidoletti-Sacro Monte. Numero di pettorale: 144. E' stata nel frattempo resa pubblica la classifica generale: 73° su 158, in 30'40". Tenuto conto della mia veneranda età, non è male!
Il mio dirigente scolastico Antonio Antonellis, fra le molte cose, sa fare anche il fotografo. E così mi ha regalato queste due foto, a testimonianza della mia partecipazione alla corsa in salita Vidoletti-Sacro Monte. Numero di pettorale: 144. E' stata nel frattempo resa pubblica la classifica generale: 73° su 158, in 30'40". Tenuto conto della mia veneranda età, non è male!
Amicizia rilassante
Un sabato sera rilassante, cena appagante e il calore dell'amicizia, con una candelina da spegnere, che vale 34 anni di nozze per gli amici Luisa e Riccardo detto Ric: bravi!
Un sabato Memor(ial)abile
Entra
nel vivo il 10° Memorial Fabio Aletti, torneo di basket 3c3 organizzato
all’oratorio di Biumo Inferiore per ricordare Fabio. Sul sito www.memorialfabioaletti.it.
troverete tutti i dettagli dell’evento.
Ecco
il programma degli ultimi due giorni:
Sabato
27 giugno: 15, Torneo Under 14, 15, 17, Open Femminile – 17.30, Torneo Open
Maschile
Domenica
28 giugno: 10.30, S.Messa per tutti i partecipanti del
Memorial, 15.30, Semifinali – 16.30, Special Event – 18, Finali e
Premiazioni
Verrà
inoltre presentato, durante il Memorial, un libro realizzato per ricordare
Fabio, a dieci anni dalla sua morte prematura.
venerdì 26 giugno 2015
Premio Ghiggini Arte Giovani 2015
ph carlozanzi
E' giunto alla 14^ edizione il Premio Ghiggini Arte Giovani, una bella occasione che i galleristi Eileen ed Emilio Ghiggini offrono ai giovani artisti. Oggi, sabato 27 giugno, alle 17.30, in Galleria Ghiggini (via Albuzzi 17, Varese) avrà luogo la premiazione dei 10 artisti selezionati, e la proclamazione del vincitore. Si giocano il premio Alessandro Carnevale (il mio preferito, primo quadro in alto), Veronica Cestari, Maura Ghiselli, Narjes Ghorbani, Lucia Guadalupe Guillèn, Irene Lupia, Juan Eugenio Ockoa, Adua Martina Rosarno (che ha già vinto il premio ArteVarese giovani, secondo quadro dall'alto), Adrian Santamaria de la Cruz e Matthias Sieff (il solo scultore, vedi foto).
Ringrazio la mia ex alunna Eileen, che mi ha illustrato i lavori.
E' giunto alla 14^ edizione il Premio Ghiggini Arte Giovani, una bella occasione che i galleristi Eileen ed Emilio Ghiggini offrono ai giovani artisti. Oggi, sabato 27 giugno, alle 17.30, in Galleria Ghiggini (via Albuzzi 17, Varese) avrà luogo la premiazione dei 10 artisti selezionati, e la proclamazione del vincitore. Si giocano il premio Alessandro Carnevale (il mio preferito, primo quadro in alto), Veronica Cestari, Maura Ghiselli, Narjes Ghorbani, Lucia Guadalupe Guillèn, Irene Lupia, Juan Eugenio Ockoa, Adua Martina Rosarno (che ha già vinto il premio ArteVarese giovani, secondo quadro dall'alto), Adrian Santamaria de la Cruz e Matthias Sieff (il solo scultore, vedi foto).
Ringrazio la mia ex alunna Eileen, che mi ha illustrato i lavori.
Il viaggio di Albert - 4
Quarta tappa ieri, venerdì 26 giugno, per Alberto Bortoluzzi, altri 130 km in bici, entrata in Francia e avvicinamento a Lione. Alloggio serale in un alberghetto senza doccia in camera, doccia comune stile militare. Ma Albert ha portato con sé, diciamo 'a letto', la sua bici, fedele compagna di questi giorni, strumento di fatica e di soddisfazione. E mentre penso a lui, stremato ma felice, penso anche al mio amico Marco Giovannelli, direttore di VareseNews, impegnato in questi giorni in un massacrante cammino sulla via Francigena, diretto a Roma coi piedi dolenti. E penso a questo bisogno dei quasi sessantenni di sentirsi giovani con queste imprese. Un bisogno che comprendo, viaggiando anch'io verso quell'età. Intanto, per Albert, il fiume Rodano è sempre più vicino!
Auguri a Luisa e Ric
Felice anniversario di nozze agli amici Luisa e Ric, sposi come noi dal 1981. Eccoci al tradizionale 'miracolo della polenta'.
Di corsa, sino al Mosè
Oltre 150 runners alla partenza dalla Vidoletti, ottima organizzazione dello Sci Nordico Varese, una cavalcata di 4,600 km (circa 500 metri di dislivello) tutti in rigorosa salita sino al Mosè, con la rampa della rizzàda negli ultimi chilometri: stasera mi sono davvero divertito, e dico grazie agli organizzatori. Tutto bene per la 1^ edizione (l'anno scorso era la numero 0) della corsa in salita Vidoletti-Sacro Monte. Partenza alle 20.30 e subito il muro di via Pirandello. Chi mi giudica troppo gasato (e in effetti avrebbe anche un po' ragione) può anche smettere di leggere, perché ora continuerò solo per chi non se la prende se dirò che ci ho messo 30'42", così suddivisi: 11' per i primi 2 km, 16' per arrivare all'Arco del Rosario, 19'45" per arrivare al secondo Arco, 24'50" per il terzo Arco. Non mi posso lamentare. Ho fatto meglio dello scorso anno (34'21") anche se l'anno scorso erano 200 metri in più. Molti gli amici alla partenza. Citerò anzitutto il mio dirigente scolastico Antonio Antonellis, presente come padrone di casa (purtroppo non in tuta), e poi Roberto Riva (che lo scorso anno mi accompagnò nella 300^ salita al Sacro Monte), il mio alunno di 3C e grande fondista Jacopo Genovese (che mi ha battuto di ben 4'), il mitico Franco Ruspini, il cardiologo Stefano Giani, Bosetti senior...Davvero una bella serata.
Un Premio Chiara 2015 col botto
ph carlozanzi
Premio Chiara 2015 col botto, a cominciare dal vincitore del Premio Chiara alla Carriera, che sarà a Luino il 1° novembre: si tratta di Daniel Pennac, e ho detto tutto. Presentazione ufficiale dei finalisti questo pomeriggio, al Castello di Masnago. Per ciò che riguarda la terna delle raccolte di racconti editi, abbiamo tre buoni nomi: Mauro Covacich con 'La sposa' (Bompiani), Alberto Nessi con 'Milò' (Casagrande) e Francesco Recami con 'Piccola enciclopedia delle ossessioni' (Sellerio). La Giuria ha scelto anche un segnalato: si tratta di Giovanni B. Pedrazzini con 'Dove nasceva l'amore'. Abbiamo poi i 26 finalisti del Premio Chiara Giovani, che elencherò in altra sede, ma non posso non citarne almeno uno, perché si tratta di Cecilia Santo, mia ex alunna alla Vidoletti, ottima nello studio e nello sport (la vediamo con maglietta a righe, in prima fila). Brava Cecilia! Per ciò che riguarda invece il vincitore del Premio Chiara per inediti, si tratta di Salvatore Zeno con 'Chi tene 'o mare', raccolta che verrà pubblicata da Pietro Macchione Editore. A fare gli onori di casa al Castello, ecco Bambi Lazzati e Romano Oldrini. Presente per il Comune di Varese l'assessore alla Cultura Simone Longhini.
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