venerdì 12 giugno 2015
La storia secondo Spartà - 2
Continua l'interessante lettura del nuovo libro di Gianni Spartà, 'Tutta un'altra storia'. Dalla Lega si passa alla Tangentopoli varesina, alla Mafia ben radicata anche da noi, al capitalismo bosino, a tante associazioni che operano a fin di bene, al movimento di Comunione e Liberazione, così presente nella Città Giardino. Ma già al secondo capitolo ecco un altro ricordo che mi riguarda. Quando si parla delle tangenti a Varese, sale in cattedra il giudice Agostino Abate, che tanta parte ebbe in quelle inchieste. Giudice severo, poco incline alla mondanità, che ebbi il 'piacere' di conoscere personalmente, in qualità di teste, vent'anni fa. Correva l'anno 1995, giovane cronista, un po' spavaldo un po' ingenuo, mandai una lettera ai giornali locali, denunciando il mio imbarazzo, la mia delusione di giornalista che seguiva assiduamente i consigli comunali, cercando nelle interviste ai politici la verità. Compito nobile ma impossibile, perché certe verità non vengono ovviamente rilasciate al giornalista. Citai allora le voci di corridoio, strappate qua e là, unico pane veritiero per chi vuole nutrire il lettore. Voci riferite, ad esempio, al Piano Regolatore Generale, che andava all'approvazione proprio in quegli anni. Letta la lettera, il sindaco Raimondo Fassa recapitò il tutto ad Abate, che mi convocò. La notte prima dell'esame col prof. Abate non la passai tanto tranquillo!
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