CIAO, ENRICO
Avevo soprannominato la
sua corsa dell’ultimo tempo ‘corsa all’Arcelli’, cioè corsa molto lenta, quasi
un cammino con lieve balzo. Ma continuava, imperterrito, da almeno quarant’anni,
a correre. E io lo vedevo, essendo vicini di casa, in via Vico, a Sant’Ambrogio.
E qualche volta ho corso anche insieme a
lui. E quando decisi di passare dalla maratona al triathlon, mi confidò: “Ci
avevo provato anch’io, ma il nuoto mi era proprio ostico.” Però Enrico, il
grande medico sportivo, l’autore del best seller ‘Correre è bello’, mi ha
battuto nettamente nella maratona: si vantava, e giustamente, di essere sceso
sotto le tre ore, a quarant’anni, utilizzando naturalmente il ‘metodo Arcelli’.
Un gran bel risultato. Avevamo corso insieme non molto tempo fa, io andavo al Sacro
Monte, lui mi accompagnò sino a Fogliaro, poi mi salutò, con quella sua
erre moscia, la sua grande gentilezza: “Professore, io torno indietro….” “Dottore,
alla prossima…” La foto che vedete (che lo ritrae con la moglie, grande
tennista) risale allo scorso mese di ottobre. Era venuto alla Vidoletti ad
ammirare il nipotino, in prima media, impegnato nella corsa campestre. Più volte mi confidò che aveva iniziato a correre
soprattutto perché temeva di seguire la sorte di suo papà, morto giovane per
infarto. Classe 1940, medico sportivo di fama internazionale, allenatore di
campioni di ciclismo, atletica, calcio….sportivo a sua volta, scrittore, Enrico
Arcelli se n’è andato durante una vacanza in Sardegna. Una malattia improvvisa.
Ciao, Enrico: per me,
un esempio da imitare.
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