martedì 30 giugno 2015

Enrico Arcelli: un amico


CIAO, ENRICO

Avevo soprannominato la sua corsa dell’ultimo tempo ‘corsa all’Arcelli’, cioè corsa molto lenta, quasi un cammino con lieve balzo. Ma continuava, imperterrito, da almeno quarant’anni, a correre. E io lo vedevo, essendo vicini di casa, in via Vico, a Sant’Ambrogio. E qualche volta ho corso anche insieme  a lui. E quando decisi di passare dalla maratona al triathlon, mi confidò: “Ci avevo provato anch’io, ma il nuoto mi era proprio ostico.” Però Enrico, il grande medico sportivo, l’autore del best seller ‘Correre è bello’, mi ha battuto nettamente nella maratona: si vantava, e giustamente, di essere sceso sotto le tre ore, a quarant’anni, utilizzando naturalmente il ‘metodo Arcelli’. Un gran bel risultato. Avevamo corso insieme non molto tempo fa, io andavo al Sacro Monte, lui mi accompagnò sino a Fogliaro, poi mi salutò, con quella sua erre moscia, la sua grande gentilezza: “Professore, io torno indietro….” “Dottore, alla prossima…” La foto che vedete (che lo ritrae con la moglie, grande tennista) risale allo scorso mese di ottobre. Era venuto alla Vidoletti ad ammirare il nipotino, in prima media, impegnato nella corsa campestre.  Più volte mi confidò che aveva iniziato a correre soprattutto perché temeva di seguire la sorte di suo papà, morto giovane per infarto. Classe 1940, medico sportivo di fama internazionale, allenatore di campioni di ciclismo, atletica, calcio….sportivo a sua volta, scrittore, Enrico Arcelli se n’è andato durante una vacanza in Sardegna. Una malattia improvvisa.

Ciao, Enrico: per me, un esempio da imitare.

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