Ieri è suonata l'ultima campanella dell'anno scolastico 2014-2015. Per me è la fine del 39° anno di insegnamento (40° ai fini pensionistici, perché conta anche l'anno di militare). I conti sono presto fatti: a parte l'anno scolastico 1975/76 (solo due settimane di insegnamento, una a Luino e una al classico 'Cairoli') poi dal 1976/77 sempre tutto l'anno, 1 anno a Venegono Superiore, 1 anno a Saronno, 5 ad Arcisate e 31 alla Vidoletti. Non pochi.
Potrei fare lunghe considerazioni sull'anno appena trascorso, ma sarò sintetico: desidero ringraziare i miei alunni: per la loro carica di vitalità, anche per le loro intemperanze, le loro prime vere ribellioni, le loro più o meno esplicite proteste, le loro malinconie, la loro esuberanza. Accompagno -e dovrei cercare di dare loro una mano- l'inizio del passaggio dall'obbedienza alla disobbedienza, dalle certezze ai dubbi, dall'ordine alla confusione.
E' un privilegio.
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