ph carlozanzi
All'omelia don Massimiliano ha usato spesso l'aggettivo umile per definire Luigia Brenna, sposa Alberti, mamma dei miei amici Antenore, Carlo, Fausta, Paola e Gigi, lasciato apposta per ultimo perché mio coetaneo: mi piacerebbe dire compagno di scorribande giovanili ma noi, gente della Shalom, di intemperanze giovanili ne abbiamo fatte poche. Oggi i funerali, al Lazzeretto, la piccola chiesa del viale, tempio della mia giovinezza spesa nella Shalom, e ogni volta che torno al Lazzaretto i ricordi di quel tempo là mi perseguitano. Mamma Luigia faceva parte di quegli anni 'dove tutto è ancora intero', mamma Alberti accogliente, paziente, mai sentita urlare una volta. Lei, come l'amico Mauro Serragli (oggi padre Mauro, missionario comboniano) presente questo pomeriggio, e tanti altri, che hanno pregato con i fratelli Alberti e li hanno abbracciati, quando è arrivato il tempo di accompagnare Luigia al camposanto del Belforte: l'ultimo viaggio, no, il penultimo, direbbe Gigi.
Tutto passa, tutto si consuma, ma per chi ha fede come la signora Alberti e i suoi figli la speranza è quella di ritrovarsi, di riunirsi, di riabbracciarsi: il capofamiglia è già là che aspetta.
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