Oggi, compleanno di Caterina, la mia terzogenita, ho ritrovato questa foto datata 1994 o 1995. Valentina, Maddalena e Caterina, le mie tre figlie, già messe sotto torchio da un padre sin troppo sportivo e in attesa di ricevere gratificazioni dalle figlie. A tre o quattro anni Caterina già era sottoposta a test e misure. Credo di aver fatto anche qualche danno ma non irreparabile, per fortuna. Ciò premesso, proprio in quegli anni scrivevo la poesia che potete leggere qui sotto, nata osservando la piccola Caterina, vinta dalla paura per il temporale, una paura che le sorelle non hanno mai manifestato. Oggi la ripropongo, con l'augurio a Caterina, ormai donna, di avere la forza di superare i temporali della vita.
La tuseta dul
Muntèll
In
dul vent fiacc d’agost
udùur d’acqua.
Dal ciel da gess
gòta a gòta, e pö da prèssa
al piöö.
Nèta i so pagn Varès;
canta la grundàna,
sa pizza ‘l verd,
lüsèntan, sota i niul, i còpp,
la tera, cota,
güsta ‘l piasè d’una bevüda.
Di part dal mott da Biüm da Sùra
ul nègar s’è quagià;
saètt, trun e acqua cativa
cùntra ‘l San Giorg.
La tusèta dul Muntèll,
nasin schiscià sul vèdar,
ciama la mama,
piang a la tempesta,
sentèe sota düü ugìn pien da
paüra.
L’è ‘n gibilèe, adess,
ul ciel sùra Varès.
La bambina del
Montello
Nel vento fiacco d’agosto
odore d’acqua.
Dal cielo di gesso
goccia a goccia, e poi di fretta
piove.
Varese lava i suoi panni;
canta la grondaia,
si accende il verde,
luccicano, sotto le nuvole, le
tegole,
la terra, cotta,
gusta il piacere di una bevuta.
Dalle parti della collina di
Biumo Superiore
il nero si è quagliato;
saette, tuoni e acqua cattiva
contro il San Giorgio.
La bambina del Montello,
nasino schiacciato sul vetro,
chiama la mamma,
piange alla tempesta,
sentieri sotto due occhietti
pieni di paura.
E’ un tramestio, adesso,
il cielo sopra Varese.
Complimenti CARLO....! ed Auguri, seppur con ritardo a la Docissima VALENTINA...!!!
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