ph carlozanzi
E sì, la foto di copertina se la merita Stanley Okoye, e vedremo il perché. Trasferta in Sicilia per il basket varesino, contro l'ultima in classifica, arrabbiata, velenosa, desiderosa di punti come manna dal cielo. Varese deve però -raggiunta la salvezza- continuare la risalita verso i playoff e non può fare il buon samaritano. Questo è lo sport. Sempre avanti Varese nei primi due quarti (21-23 e 41-45), con Avramovic che parte come un missile nel primo quarto. Poi però Varese non appare nelle serate migliori e nel terzo quarto Capo d'Orlando passa avanti: 57-55. Tifo alle stelle per i siculi, gran baccano e Varese che si trova sotto anche di 7 (64-57) e si teme il peggio. Ed ecco che Ok, piuttosto appannato (non si può pretendere da lui sempre la luna) piazza un paio di triplette delle sue, di fila, che ci portano ancora avanti (64-66). Esce però il lungo Cain per 5 falli, ma ci pensa Larson, ancora con una bomba, a tenerci avanti (67-71 a -2'30"). Poi però perdiamo qualche palla di troppo e Capo d'Orlando ci becca (73-73) quando mancano 3". Caja chiama time-out, catechizza i suoi ma poi si sa che ci vuole anche un briciolo di fortuna, senza la quale non si va da nessuna parte. E questa volta la dea bendata ci fa un bel sorriso, baciando la mano di Stanley Okoye che -in zona Sakota- piazza i due punti che ci regalano la vittoria: 73-75. Giusta e comprensibile la mestizia dei siculi, che restano immobili come i vicini bronzi di Riace. Giusta e comprensibile la gioia dei biancorossi, che in Trinacria non hanno rubato nulla e possono ancora sperare nei play-off.
Forza Varese!
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