lunedì 13 maggio 2019

Grazie lo stesso

                                                                                      ph carlozanzi


Decantata un poco la delusione patita ieri sera, all'annuncio della sconfitta contro Bologna e ancor più dopo aver letto gli altri risultati, scrivo due parole conclusive sul campionato 2018/2019 della OJM Pallacanestro Varese. Come è andata molti lo sanno: pur con 32 punti (cioè 16 vittorie), una cifra che per solito garantisce l'accesso ai play-off, quest'anno Varese è arrivata nona, quindi prima delle escluse. Un colpo basso, uno sgambetto della sfortuna, una medaglia di legno che proprio non ci va giù. Certo, probabilmente non avremmo fatto molta strada nei playoff, forse subito fuori come lo scorso anno, però entrare nelle migliori otto era una nostra giusta conquista. Ma i numeri ci hanno dato torto, e così è. Prendiamola sportivamente. Un girone d'andata super, poi qualche sconfitta di troppo, un po' di calo, ma in ogni caso tante emozioni, spettacolo e grande cuore per i ragazzi in biancorosso. Non si erano fatti investimenti da capogiro, lo si sapeva che eravamo squadra da metà classifica, ma abbiamo dimostrato che Varese sa vincere anche con le grandi. Mi spiace che non rivedrò più Aleksa Avramovic: non so dove andrà, so che non sarà più qui a Varese. A lui il mio applauso più corposo: un vero leader, al quale auguro una carriera super. Un grazie anche a Tyler Cain, un centro di qualità, di sostanza, un vero esempio di dedizione. Poi ci metterei Thomas Scrubb, silenzioso, appartato, in apparenza quieto ma assai produttivo e dalle valutazioni sempre buone. Il play Ronald Moore si è dimostrato troppo incostante: buone prestazioni ma altre deludenti. L'altro play, Tambone, deve ancora fare il salto di qualità. E così l'altro lungo, Antonio Iannuzzi, dalle mani ancora poco solide, esile sotto i tabelloni. Capitan Ferrero ha azzeccato alcune partite più che encomiabili, si spende sempre al top, è garanzia di impegno ma non di punti. Jean Salumu, subentrato a metà campionato, ha dato il suo contributo. Dominique Archie, anche lui come Moore, buone cose ma troppo sporadiche. Natali, per quel poco che ha giocato, non ha sfigurato, con un'ultima partita da ricordare. Coach Caja si arrabbia un po' troppo, preferisco allenatori più quieti e riflessivi, però nei due anni e mezzo di permanenza a Varese è sopra il 50% di vittorie, quindi nulla da dire. Conclusione? Grazie lo stesso....e in ogni caso: forza Varese!

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