lunedì 16 aprile 2018

Le gonne di Don Tonino




Domenica scorsa, in occasione del pomeriggio dei poeti bosini, Giuliano Tognella ha letto una breve poesia che merita di essere ricordata. Tognella da Velate è un poeta dialettale davvero interessante. Modesto, schivo, non ama certo la ribalta, architetto laureatosi a Venezia, docente, ha cominciato a scrivere poesie in dialetto all’inizio del nuovo millennio, per familiarizzare con l’utilizzo del nuovo personal computer. Secondo al concorso Poeta Bosino di qualche anno fa, ha presentato la poesia così: “Questa breve lirica è mia solo in parte, perché in realtà fa riferimento a ciò che diceva spesso monsignor Antonio Rimoldi, che ho conosciuto.”
Che diceva Monsignore? Lo scoprirete leggendo la poesia. Intanto ho saputo che Monsignor Rimoldi (in foto, a Radio Missione Francescana), classe 1920, morto a 89 anni, da tutti ricordato come don Tonino, era un sacerdote saronnese che ha vissuto il suo ministero sacerdotale soprattutto al seminario di Venegono Inferiore. Uomo colto e arguto, ha lasciato in eredità anche questo paragone, a mio avviso azzeccato. E bravo il nostro Giuliano, che ha saputo usare il dialetto alla Speri della Chiesa Jemoli.





PREDICH E PUESII

“I bei predich memurabil,
(e i puesii in quasi cumpàgn)
devan vèss cumè pa’ i donn,
una soca o’n bel pedagn:
cürt, in prìmis, e propi arent
ai gir largh ca fa ra vita,
e sian pront, infen, par verd
ai secrètt d’un bel mister.”
Al diseva unscì ‘n Monsciur
e’l pareva un omm sincèr.

Giuliano Tognella      30.01.2018


Prediche e poesie

“Le belle prediche memorabili,
(e per le poesie è quasi lo stesso)
devono essere come per le donne
una gonna o un bel sottanino:
anzitutto corte, e proprio vicino
ai larghi giri che fa la vita,
ed essere pronte, infine, ad aprirsi
ai segreti di un bel mistero.”
Così diceva un Monsignore,
e pareva un uomo sincero.

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