venerdì 28 dicembre 2018

Dede


Non conoscevo Daniele Belardinelli detto Dede, il tifoso varesino morto prima della partita a San Siro Inter-Napoli. Faceva parte, anzi era uno dei capi della frangia più 'vivace' degli ultras varesini, che seguono il Varese calcio, il basket e (non lo sapevo) anche l'Inter, gemellati con gli ultras nerazzurri. Seguo il basket, la curva a volte è davvero da applaudire per il sostegno, la tenacia, la potenza dei cori, altre volte ammetto che mi fanno innervosire, quando usano parolacce, minacce, imprecazioni. Caratterialmente non sono certo un ultras. Ma stiamo all'uomo di 39 anni, che è morto sull'asfalto di Milano. Il dramma che ha colpito lui, sua moglie, i suoi figli, i suoi parenti, i suoi amici non può lasciarmi indifferente. Sono vicino con parole non mie ma di suo zio, il poeta Umberto:

Angeli o demoni la morte non cernisce,
quando per noi figli della meraviglia e del disastro
la vita tace e si assopisce nel suo tempo.
La moltitudine ti morde e ti accarezza,
i nuovi giudici del sonno non hanno il dono della giovinezza
quando nelle parole confondono preghiere ed anatemi,
dimenticando ciò che la morte assolve.
Ma chi ti ama non ti dimentica,
perché tu sei per noi
ciò che il dolore è per le lacrime.  

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