Ai varesini della mia età,
sportivi amanti dello sci e delle imprese delle valanghe azzurra e rosa degli
anni Settanta e Ottanta, il nome Piera Macchi non è affatto sconosciuto. La
Macchi, in festa per i suoi sessant’anni, è la sola sciatrice della nostra provincia
ad aver partecipato alle gare di Coppa del Mondo negli anni Ottanta e ai
Campionati del Mondo di Schladming del 1982. Pali stretti, slalom speciale, un
brutto, banale infortunio che l’ha allontanata anzitempo dalle competizioni ma
ancora tanta voglia di competere sul piano professionale. Abbiamo incontrato
recentemente la Macchi che ci ha parlato di un incontro emozionante. “Sì, ci
siamo ritrovare qualche giorno fa ad Alagna Val Sesia, molte di noi della
valanga rosa, Giordani, Quario, Zini, tante altre, un salto nel passato, un
pezzo di strada percorsa insieme fra allenamenti collegiali, gare, trasferte,
sorrisi e lacrime.”
Laureata in Scienze Motorie,
docente di educazione fisica, Piera Macchi dal 1995 lavora presso la Scuola
Europea di Varese. “Un lavoro che mi appassiona” ci racconta. “L’Europea del
Montello è l’unica scuola in Italia che fa parte della Comunità Europea, si
distingue per la sua filosofia linguistica e la sua comunità internazionale,
fondata per promuovere i valori di una Europa unita. Credo fortemente nei
valori europei, lo scambio culturale è determinante, certamente i miei
trascorsi sportivi mi hanno aiutato in questo percorso. Come parte integrante
del mio lavoro ho sempre organizzato viaggi all’Italia e all’estero. Bisogna aprire
finestre sul mondo.”
Nuovi progetti? “Sì, uno in
particolare, che mi coinvolge molto: il progetto Peer Education, che punta a
valorizzare il protagonismo dei ragazzi, la loro responsabilizzazione. Devono
essere i ragazzi stessi i principali diffusori di una cultura positiva.”
La Macchi non vuol sentir
parlare di pensione e quota 100: lo sport mantiene giovane lo spirito. Spera di
poter contribuire ancora, in ambito scolastico, alla valorizzazione del motto:
‘Mens sana in corpore sano’.
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