...Quel
letto profumava ancora di lei, quel profumo era nostalgia e bellezza
trascurata. Si era privato di un dono, reggere il senso di colpa era pesante.
Doveva convincersi che era stata la scelta migliore. Doveva scappare fuori,
all’aria aperta. Soffocava. Forse l’avrebbe trovata nel cortile di cemento,
seduta in un angolo, pronta ad offrigli le lacrime che aveva trattenuto. Mezzo
vestito aprì la porta, indagò senza vederla, rientrò. Cercò la quiete
camminando veloce per via degli Orti, giunse in fretta su corso di Porta
Romana, vide gente che sostava davanti alla vetrina di un negozio di
elettrodomestici. Si avvicinò, fece fatica a ricavarsi un angolo di visuale.
Molti televisori erano accesi, tutti sullo stesso canale, identiche le
immagini: due alti edifici stavano bruciando. Non faticò a riconoscere le Torri
Gemelli di New York, che aveva visitato in occasione della maratona di qualche
anno prima. Chiese spiegazioni a una donna che stava alla sua destra. “Due
aerei...contro le Torri…sembra un film…”
Marco
rientrò di corsa in casa, accese la televisione, si sedette, vide in diretta il
dramma dell’undici settembre...
dal romanzo 'La strada per le stelle'
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