E così anche il prof. Cattaneo se ne è andato. Certo, 86 anni, non un
ragazzino, ma quando ci lascia chi ha fatto parte della nostra giovinezza è un
addio che ci appartiene, che ci riguarda, che ci ammonisce. Finivano gli anni Sessanta
e alla scuola media ‘Righi’ di Varese il nostro prof di ginnastica, Secchia, un
uomo basso e dal viso pitturato dal sole, dalla neve e dagli anni, ci iscrisse
ai neonati Giochi della Gioventù, formando una squadra di volley che già dal
nome diceva tutto: ‘Sghemba’. Eravamo alle prime armi e incontrammo al
Palazzetto dello Sport nuovo di zecca l’invincibile armata della Scuola
Europea, già diretta allora dal prof. Pietro Cattaneo, un docente giovane,
aitante, un ottimo atleta, severo, urlante e vincente. Così è entrato nella mia
vita il mito Cattaneo, che ho incontrato più avanti addirittura come collega,
sempre con la Scuola Europea un gradino più sopra la mia media ‘Bossi’ di
Arcisate e persino della Vidoletti dei miei inizi. Poi le cose sono cambiate,
con gli anni abbiamo imparato i trucchi del mestiere e la scuola multilingue
del Montello non è parsa così imbattibile. Poi Cattaneo se ne è andato in
pensione e allora ci siamo rivisti, come nonno che seguiva la sua nipotina alle
gare scolastiche, ovviamente una gran sportiva. Infine nel 2011, quando la
Scuola Europea era in festa e organizzò una staffetta natatoria. Alla quale
partecipai...e il mitico Pietro c’era. Già un po’ acciaccato, si
lamentava allora soprattutto per i dolori agli arti inferiori, che lo
tormentavano. Da allora non ci siamo più rivisti, poi la notizia della sua
morte.
Per noi prof di ginnastica Pietro Cattaneo è stato un esempio, un
maestro, un uomo nato negli anni Trenta, certo con un concetto di disciplina e
di rigore non proprio identico al nostro, gente degli anni Cinquanta, ma
comunque efficace a fornire strumenti adatti ad affrontare una vita reale e non
solo virtuale. Qualche urlata di troppo? Qualche carezza in meno e tirata
d’orecchie in più? Non so...forse...ma la vita è un pugile che le mena e
bisogna saper parare i colpi.
Ciao Pietro.
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