ph carlozanzi
Stamani, all'inizio della Santa Messa, Attilio, papà di Fabio, ha letto questo testo. Mi è parso bello riproporlo qui.
Oggi viviamo
una tappa importante di un cammino iniziato dieci anni fa quando ci siamo
trovati in balia di una tempesta imprevista e come il marinaio, che non potendo
cambiare il tempo, capisce di dover cambiare rotta, ci siamo sentiti chiamati
ad andare a fondo di ciò che poteva dare nuovamente senso alla nostra vita.
E’ stato ed
è un cammino impegnativo, dentro la compagnia della Chiesa, che ci interroga
continuamente, ma come tutte le strade in salita è l’unica che può portarci in
alto, può aiutarci a tenere alto lo sguardo.
In questi
anni possiamo riconoscere e fare memoria di tante esperienze che, forse, senza
la circostanza di Fabio non avremmo vissuto.
In primo
luogo la vicinanza di tanti amici, una serie di incontri inaspettati con altre
famiglie da quelle colpite dalla medesima circostanza a quelle raggiunte attraverso
il successo dei propri figli in campo sportivo (Memorial) e in campo scolastico
(con le borse di studio).
Siamo
arrivati fino ai bambini dell’Etiopia e del Camerun che possono frequentare la
scuola o giocare insieme grazie anche a Fabio e agli altri ragazzi che con lui
ora vivono nell’eternità. (Andrea, Fabrizio, Giuseppe, Graziano, Carlo,
Giovanni).
Sempre più
grati a Dio per come ci sentiamo accompagnati, chiediamo insieme a Gesù che
nasce di vivere l’Anno Santo della Misericordia con uno sguardo rinnovato dal
suo Amore e di continuare a lasciarci condurre dalla Sua iniziativa che non ci
ha mai deluso e non ci ha mai lasciato soli.
Attilio Aletti 24 dicembre 2015
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