Festa
degli Auguri e Calandari 2016
Con
qualche giorno di ritardo (non il canonico 7 dicembre) la Famiglia Bosina ha
vissuto venerdì 11 dicembre 2015 la tradizionale Festa degli Auguri, con la
presentazione del Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2016. Una Festa con
alcune novità. Anzitutto il nuovo Consiglio e il nuovo regiù, Luca Broggini.
Poi una Festa in grande stile, per i 60 anni di vita della Famiglia Varesina,
con il Salone Estense diventato sala da pranzo di gran classe. E ancora, volti
nuovi per la Famiglia Bosina, che ha bisogno di gioventù per continuare il suo
cammino decennale. Per il resto tutto secondo tradizione, con le autorità (il
nuovo prevosto Monsignor Luigi Panighetti, il Prefetto Giorgio Zanzi, per il
Comune di Varese, padrone di casa, l’assessore alla cultura Simone Longhini,
per i Carabinieri Alessandro De Angelis e per la Polizia Locale Emiliano Bezzon)
e i varesini più o meno doc (fra i tanti, anche l’ex regiù Augusto Caravati),
contenti di poter vivere una sera in compagnia. Al prof. Giuseppe Armocida il
compito di illustrare il nuovo numero del Calandàri, nato anch’esso nel 1955;
infatti nella foto di rito il regiù Broggini teneva in mano proprio il primo
numero, Calandari par ur 1956, e il nuovo nato. Poi la cena, le danze, il mago
Sangiu, l’invito ai poeti a partecipare al Poeta Bosino e l’appuntamento per la
Festa della Giobia di fine gennaio. Ecco, in sintesi, il contenuto del nuovo
Calandari.
Lo
schema è sempre quello, anche se qualcosa è cambiato negli ultimi anni, diciamo
dall’impostazione data da Clemente Maggiora a quella di Ettore Pagani,
continuata attualmente da Carlo Zanzi: Maggiora, soprattutto storico, aveva
dato spazio ad ampi articoli di storia locale, testi per specialisti, mentre
con Pagani trovano spazio anche pezzi giornalistici, articoli più brevi, maggiore
attenzione all’attualità.
Dopo
il saluto delle autorità e la Cronaca in sintesi del 2014 (curata da Carlo Zanzi,
che ha raccolto l’eredità del grande giornalista varesino Mario Lodi), ecco la
prima sezione, ATTUALITA’, con articoli di Matteo Inzaghi (Un giorno da
ricordare), Fausto Bonoldi (Piazze virtuali e piazze reali), Ezio Motterle
(Nasce il metrò dei laghi: in treno fra Ticino e Lombardia), Romano Oldrini
(Non è ancora morto il nostro Pierino), Michele Mancino (Varese dà i numeri),
Ambrogina Zanzi (Expottimisti 2015: incontro fra popoli) e Andrea Giacometti
(La cultura, motore per il rilancio). Nella sezione LA GENTE ecco Maniglio
Botti (La finale del ’58), Fernando Cova (Pantaleone Cippatola da Varese),
Gianni Perna (Gli appunti di Ermellina Dandolo), Massimo Lodi (Carlo Carcano,
sindaco di Varese), Carlo Zanzi (Il mio fratellino), Livio Ghiringhelli (Grande
intellettuale, uomo libero: Luigi Zanzi), Giuseppe Terziroli (Di Bruno Ravasi
mi ricordo) e Gianni Spartà (Il prete con le ali).
Nella
sezione LA STORIA E LE STORIE abbiamo articoli di Federica Lucchini (Lettere
dal fronte di un soldato gaviratese), Riccardo Prando (I nostri cavalli faranno
l’abbeverata sull’Isonzo), Carlo Meazza (Uomini e storie fra Masnago e il
Tibet), Antonio Franzi (La Pallacanestro e Varese), Elena Canesi (Il Carnevale
bosino secondo Speri della Chiesa) e Pierfausto Vedani (Varese fra velocità e
lentezza).
Nella
sezione IL TERRITORIO troviamo pezzi di Gianpiero Buzzi (Avanguardia
Cattolica e il suo movimento MACI),
Livio Ghiringhelli (L’Indicatore Varesino), Anita Membrini (Tra carte e
ceramiche degli Anni Venti) e Giuseppe Armocida (La Cappella
Gentilizia-Mausoleo Castelbarco di Ispra).
Due
articoli nella sezione L’ARTE E GLI ARTISTI: Ettore Pagani (Tra XIV alla
Ghiggini, Voltorre e Sala Veratti) e Luisa Negri (Il debito di Varese per
Vittorio Tavernari). Nella sezione UL CANTUN DUL DIALETT contributi di Lidia
Munaretti (La capìss nagòtt), Antonio Borgato (La guera dul Lino) e Carlo zanzi
(La voce di Sandro).
Infine
LE ATTIVITA’ DELLA FAMIGLIA BOSINA.
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