E siamo all'ultima sezione del Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2016, quella che descrive le Attività della Famiglia Bosina, realizzate nel 2014-2015. E allora qui voglio sintetizzare la storia della Famiglia Bosina, perché la si conosca meglio.
SEI
DECENNI IN FAMIGLIA
Novità
per ciò che riguarda i ‘vertici’ della Famiglia Bosina. Il Consiglio si è
profondamente rinnovato, quasi un cambio generazionale, a garanzia del futuro
della nostra grande famiglia varesina.
Il
nuovo regiù è Luca Broggini. Il vice è Giuseppe Micalizzi. Poi abbiamo Cristina
Iotti, Beatrice Sonzogni, Carlo Bosoni, Daniele Praderio, Robertino Ghiringhelli,
Marco Broggini e Roberto Damario.
Revisore
dei conti è Giovanna Gervasini e Cristiano Bertemacchi.
Tesoriere
è Emilio Gallina.
Segretaria
è Lidia Munaretti.
Al
nuovo Consiglio gli auguri di buon lavoro, e un grazie a chi per tanti anni ha
dato il suo contributo, affinché la Famiglia Bosina potesse continuare il suo
cammino nella nostra bella Varese.
La
Famiglia Bosina compie in questo 2015 sessant’anni. Riportiamo stralci della
sua storia, tratti dal sito ufficiale della Famiglia (www.famigliabosina.it)
ps per riuscire a leggere, bisogna evidenziare con il mouse
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Custode del
dialetto, delle usanze e della storia di Varese, la Famiglia Bosina anima la
città nel segno della trazione. Importante memoria storica di ciò che
altrimenti andrebbe perduto. Tra i suoi fondatori Clemente Maggiora e Mario
Lodi.
Mario Lodi: Il numero del
settimanale varesino "Il Matocco" del 7 maggio 1947 riportava a
grandi lettere il titolo "È nata la Famiglia Bosina". Al giorno
successivo, ovvero l’8 maggio festa di San Vittore, si deve far risalire la
nascita della Associazione. La data ufficiale di fondazione va però ricercata
nel 1955 quando uscì il primo numero del Calandari, in cui furono
pubblicati i nomi di tutti i soci fondatori. Ogni anno da allora nella festa
di Sant’ Ambrogio viene presentato il numero del Calandari.
Ricorda Clemente Maggiora: “L’idea era quella di riunire la
gente bosina e conservare le tradizioni, il dialetto e la storia di Varese. Si
voleva evitare che questo patrimonio andasse disperso in una città che
aumentava sempre di più per numero di abitanti e dimensioni territoriali.
Ricordiamo che nel 1927 Varese contava 27mila cittadini e nel 1958 ne aveva
ormai oltre 42mila.
Bosino è l’appellativo
con cui vengono chiamati da sempre i varesini. L’origine del nome però è
controversa. Esistono diverse tesi: c’è chi attribuisce la derivazione dalla
Val Bossa, chi lo vede come un soprannome da Sant’Ambrogio. I varesini,
infatti venivano soprannominati ambrogini ed infine bosini. La terza tesi
vuole il nome come appellativo con il quale i milanesi chiamavano i contadini
della nostra zona. Allora Varese era un contado circoscritto dal torrente Vellone,
a forma ellittica entro il quale vi era il borgo.
Vi è
naturalmente una grande attenzione per il dialetto, una lingua che ormai si
sta esaurendo e che in pochi, soprattutto tra i giovani, parlano. In questo
senso abbiamo ristampato tutta l’opera, anche inedita, di Speri della Chiesa,
il più grande poeta varesino. Abbiamo compilato un vocabolario bosino, dopo
un’accurata ricerca sulla lingua e la terminologia del dialetto. Abbiamo
inoltre ristampato le cronache di Varese dell’Adamollo e del Borri. Purtroppo
bisognerebbe avere tempo e denaro per andare a recuperare tutti quei
documenti preziosi che sono ancora conservati nell’archivio di Stato, nel
registro notarile e nell’archivio delle parrocchie di Varese e Como.
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