ph carlozanzi
A 88 anni, dopo un Premio David di Donatello, Lina Wertmuller, regista e sceneggiatrice, ha vinto il Premio Chiara alla carriera, consegnato oggi, domenica 25 settembre, al Teatro Sociale di Luino. Famosa, anche negli Usa, soprattutto per i film degli anni Settanta con la coppia Giannini-Melato (Mimì metallurgico.....), donna dalla straordinaria vitalità, oggi si è presentata come una donna che considera il divertimento più importante del successo. Ha ammesso di essere una donna fortunata, che ha potuto vivere l'Amore con la A maiuscola con suo marito, che si è sempre divertita scrivendo sceneggiature, dirigendo film, scrivendo testi per canzoni.....Famosa per i suoi inseparabili occhiali (prima di tutti i colori, da un certo punto in avanti solo bianchi, ne acquistò un giorno 5000 in una fabbrica), ama il sud Italia, il sole, la luce. Nata a Roma, con padre del sud e lontane origini svizzere, e la madre romana, Lina mi ha lasciato il ricordo di una donna che si è molto divertita nella vita, che è stata capace di godersela sfruttando i suoi innegabili talenti, che è riuscita a seguire i consigli di uno dei suoi maestri, Federico Fellini. Un giorno le disse: "Cara Lina, non pensare troppo alla tecnica, pensa a narrare come se stessi parlando a degli amici. Se hai talento, la tua storia sarà bello, se no la tecnica non ti salverà." Quello che faceva anche Piero Chiara.
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