lunedì 10 dicembre 2018

Belvedere


Vi prego, non chiamatela poesia.




belvedere
di carlozanzi

Sei tu che mi regali il tuo calore
o il ladro sono io, pregno d’amore?
Generosa e disposta ti proponi,
all’incontro dei corpi bendisponi
o qui c’è un abuso di potere
se m’accosto, furtivo, al belvedere?

Non c’è colle più dolce da scalare
né ripida discesa da affrontare.
Le tue onde increspano il mio mare,
seni e golfi accoglienti ove approdare.

Ma il sogno, come bolla di sapone,
muto scoppia, s’infrange, s’allontana,
al mio fianco riposa l’illusione
e amoreggia con la speranza vana.

11 dicembre 2018

1 commento:

  1. .... MA PER CARITà..! E' SOLO UN'ESPRESSIONE PROFONDA, VERSO LE MERAVIGLIE DELLA "NATURA"..!

    RispondiElimina