domenica 2 dicembre 2018
Gesù Bambino nel cassonetto - 2
Per aumentare i lettori, basta trovare un buon titolo: questa è una regola aurea del giornalismo. Infatti il mio post di ieri, su Gesù nel cassonetto, è stato letto da molti, con alcuni commenti. In sintesi descrivevo la mia sorpresa, i libri per bambini sul Natale parlano di Gesù bambino in percentuale bassissima, rispetto a quelli che si soffermano su Babbo Natale. Una sorpresa ingenua la mia: non è che a Natale le cose cambiano. I cristiani sono sempre meno, quindi a Natale la musica non cambia. Fra i commenti che si sorprendevano del mio stupore, uno faceva riferimento all'origine del Natale, una festa molto più antica del Natale cristiano, quindi è giusto che si sia tornati alle origini, meglio, che ognuno viva il Natale come meglio crede. A questo proposito invito a leggere ciò che del Natale si trova su Wikipedia, che è già un bigino ma chiarisce le idee. Fra gli studiosi il dibattito sulle origini del Natale è aperto. Certamente una corrente parla di una festa antica legata al solstizio d'inverno, festa al dio sole, che i cristiani hanno 'cristianizzato'. In fondo -seguendo questa linea di pensiero- i 'pagani' hanno riconquistato una festa di loro appartenenza, 'usurpata' dai cristiani a partire dal terzo secolo dopo Cristo. In effetti, nei primi secoli, il Natale cristiano si festeggiava il 6 gennaio. Il discorso è complesso. Esempio: è meglio dire da subito chi porta veramente i regali, o lasciare la magia del Gesù Bambino, di Babbo Natale, di Santa Lucia...facendo poi vivere il 'trauma' della scoperta che anche gli adulti raccontano balle?
Io ho vissuto la magia del Gesù bambino veniente, non mi sono traumatizzato alla scoperta della verità e ancora oggi, sebbene a fatica, quel Gesù bambino diventato adulto mi regala speranza. C'è chi fa affidamento su un vecchio obeso dalla barba bianca? Libero di farlo.
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