A Tea for Two with Jurenito
Jurenito,
interessante polistrumentista di Castelleone (Cremona), è in piena fase
creativa. Dopo essere uscito due anni fa con il suo primo cd, Forty (un omaggio
ai suoi primi quarant’anni) ed essersi ripetuto l’anno successivo (Forty-one),
ecco fresco di inventiva il nuovo lavoro: Tea
for Two. Le musiche sono tutte di Jurenito, le parole (in inglese) sue e
della moglie Valentina, gli strumenti tutti manovrati dalle abili dita del
cantautore padano. Cosa abbiamo da ascoltare? Otto brani senz’altro di qualità,
mai banali, casomai con eccessi di ermetismo nei testi e musica ricercata,
sebbene abbiamo notato -nel lavoro di ricerca musicale di Jurenito- un
desiderio di avvicinarsi a sonorità più ‘orecchiabili’, capaci di coinvolgere
un pubblico più vasto, non solo quello di risicata nicchia soprattutto del
primo lavoro, e in parte anche del secondo. Il cantante strizza l’occhio al
consumismo? Niente di più lontano dalla filosofia dell’autore, che si è però
avvicinato (è indubbio) anche alla musica country-folk, coinvolto dall’incontro
con il varesino Marco Mock Zanzi, polistrumentista a sua volta, talentuoso del
banjo e autore di brani interessanti, morto prematuramente nel 2015.
Vediamo
dunque questo Tea for Two (Te per due). Proprio il brano che dà il titolo al cd
apre la rassegna musicale. Ritmo incalzante, batteria dominante e l’interessante
vicenda di un labbro rotto che consegna un pacco, dal quale escono una pin-up,
una rockstar e una bimba che fa le ruote sul letto, una simpatica storia familiare
con happy-and finale. Fra le nostre preferite. Con il secondo brano, Attitude
(Attitudine) si cambia genere, qui dominano gli effetti sonori, l’eco, la voce
falsata e una chitarra dai toni acuti. Il testo è arduo (‘Nel tentativo di delineare una strada senza fine, la punta della tua
matita si frantumerà contro la linea sconnessa dei pensieri più turbolenti…’).
Il terzo brano, Dream42 (Sogno 42) addirittura fa pensare a Fabrizio De Andrè, con
una musica soft, arpeggi e la storia di uno spaventapasseri (‘che sorrideva attraverso la sua stringa
intagliata con un coltello sulla faccia di legno’). La quarta canzone si intitola
This place (Questo luogo) e si caratterizzata da un ritmo ‘strascicato’,
dominano i bassi e la tristezza (‘Dio,
sono rimasto solo?’). E siamo al quinto brano, White Wall (Il muro bianco),
picchia la batteria in un ritmo incalzante, cavalcato da una voce elettronica
che ammonisce: ‘Alla fine sei giunto di
fronte al muro bianco. Non c’è più destra, né sinistra, né scale, né discese.
Non c’è un livello superiore da raggiungere…’. Il sesto brano, March,
31st (31 marzo) ci porta invece sulla West Coast di CSNY, domina la chitarra, in una storia dove un gioco malato
diventa guerra, e si impone la domanda che sempre viaggia in un rapporto: ma
sei il male o l’amore?
La
canzone più lunga è la settima, All Togheter Now (E ora, tutti insieme), un quasi
parlato, un interrogatorio uomo-donna interrotto da un assassino, con un finale
davvero originale…arriva anche il banjo, siamo al limite del rap.
Il
nuovo cd di Jurenito termina con un brano di tutt’altro genere, sonorità alla
Simon and Gartfunkel, una delicata canzone dalle parole commoventi, a
cominciare dal titolo: Talking death to my daughter (Parlando di morte a mia
figlia): ‘Sì, è vero che Gesù è morto,
tuttavia in soli tre giorni è rinato. Di sicuro si tratta di una forma d’arte
fantasiosa…perché quando toccherà a me, temo sarò fottuto. E non diventerò una
fiammella né un’ostia bianca consacrata. Temo non diventerò, nei tuoi giorni,
una presenza su cui tu possa contare. Piccola……’ Bella.
Che
dire? Influenzato in maniera quasi maniacale da David Bowie, Jurenito sta ora costruendo
un percorso autonomo che lo porta a sperimentare, percorrendo nuove vie. Certamente
è da seguire con interesse. Notizie su di lui si trovano già con una certa
abbondanza sul web.
Potresti indicarmi come posso procurarmi i suoi CD....!?? Grazie..!
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