Inaugurata
ieri sera la Sala Morselli alla Civica biblioteca di Varese, un locale
prezioso, che raccoglie il fondo Morselli, donato al Comune di Varese a futura
memoria dello scrittore Guido, morto suicida nel 1973, nella sua bella villa di
via Limido, a Bosto: aveva 61 anni. Inaugurata alla presenza del sindaco Davide
Galimberti, dell’assessore alla cultura Enzo Laforgia, di Chiara Violini, Elena Emilitri e Valentina Tin Marocco, per la Biblioteca varesina, di
Andrea Bortoluzzi e di Linda Terziroli, la giovane docente di lettere ‘innamorata’
di Guido Morselli, che a lui ha dedicato anni di studio e un libro, ‘Un
pacchetto di Gauloises’ (Castelvecchi editore).
Un
locale da 50 posti a sedere, la giusta misura per eventi culturali,
presentazioni di libri….dove non c’è quasi mai la ressa ma c’è il pubblico di
chi ama i libri, la lettura e gli autori (come Morselli) di genio.
In
eleganti mobili appositamente realizzati in questa sala riposano i libri di
Guido, un autore colto, a volte ostico da ‘digerire’, un filosofo della
narrativa, un personaggio che Varese non sempre ha capito, e che non hanno
subito compreso neppure gli intellettuali delle case editrici (persino Vittorio
Sereni, Italo Calvino…), che hanno ripetutamente e regolarmente rispedito al
mittente le sue opere, sino al grande successo postumo.
Questo
pomeriggio, domenica 28 novembre, a partire dalle 15.30, con ritrovo in piazza
del Podestà, sarà possibile incontrare nuovamente lo scrittore, una visita
guidata ai luoghi morselliani del centro Varese, con una pièce teatrale
realizzata da un gruppo di studenti.
Guido
Morselli è uno scrittore che mi incuriosisce, che invidio per la sua abilità
narrativa e il suo sapere, mi interessa la sua vita appassionata e sofferta,
fuori dagli schemi; mi sono gustato la biografia scritta dalla Terziroli. E mi
sono ‘divertito’, nel mio ultimo romanzo ‘Sassolungo’, ad introdurlo come
personaggio collaterale, una storia nella storia, inventata eppure non credo
lontana dalla realtà.
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