Non è una gran foto, ma rende abbastanza bene l'idea di quello che ho in mente di scrivere. E cioè della libertà che vive chi scrive romanzi o racconti, e sfrutta i suoi personaggi per far dire (spesso solo per far pensare) l'indicibile. Noi siamo presi nella rete di ciò che non si può, che non si deve, che non è opportuno e politicamente corretto dire, mentre vorremmo la libertà della luna. Ebbene, chi scrive fa parlare i suoi personaggi, e se incontra lettori che vivono lo stesso indicibile, e forse qualcuno addirittura ogni tanto lo dice, ecco nasce la complicità che ogni narratore vorrebbe...e che in fondo vorrebbe anche ogni lettore.
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