mercoledì 24 novembre 2021

'Stella del mare' di Umberto Belardinelli

 



Per avvicinarci alla poesia di Umberto Belardinelli, bisogna tener conto di alcuni fattori. Anzitutto il significato che Belardinelli dà alla sua poesia, ed è lui stesso a chiarirlo: “Il desiderio di raccontare vive dentro di me e si presenta attraverso la lirica e la metrica che da sempre mi affascinano. Non amo tuttavia la rima, né la poesia che segue determinati schemi, perché in questo modo vivrebbe ingabbiata. La poesia utilizza la parola come strumento ma, al pari di altre arti, può far vivere paesaggi, suoni, profumi ed immagini dentro i nostri pensieri.” Ciò premesso, dobbiamo sottolineare la grande fede in Dio del poeta, nato a Messina nel 1956 ma arrivato subito a Varese, una fede nella Parola, una fede che è stata duramente provata in questi ultimi anni da una grave malattia, fede che è stata per lui àncora di salvezza, sollievo, sostegno nella speranza della guarigione ma anche nella grande speranza di una Vita oltre la vita. Terzo elemento da considerare, l’ammirazione di Belardinelli per Santa Faustina Kowalska, la ‘segretaria’ della Misericordia, la mistica morta giovane, dopo sofferenze e visioni celesti. Infatti la terza raccolta poetica che qui presentiamo, ‘Stella del mare’, è una silloge per S. Faustina, terza raccolta che arriva dopo ‘La luce duplice del bene’ (2019), dedicata sempre a Santa Faustina in una sorta di ex-voto, e ‘L’albero del tempo’ (2020), una raccolta di poesie che raccontano un lungo periodo di vita.

Ma passiamo al nuovo lavoro. Si inizia con una ricca e dotta introduzione del professor Vincenzo Capodiferro, quindi la prima poesia, che dà il titolo alla raccolta: ‘Stella del mare’. E’ una poesia dedicata alla Madonna…Madre del mare, stella dorata,/per tutti i naviganti della fede: faro di Dio;/…

Le poesie sono alternate da pensieri tratti dai diari di Santa Faustina e da riflessioni dell’autore. In una di queste, posta all’inizio delle liriche dedicate alle schiere degli angeli, il poeta scrive: “E’ affascinante la visione del Paradiso di Santa Faustina, perché in quel luogo meraviglioso riconosce la gerarchia degli angeli o spiriti celesti. Il primo accenno alle gerarchie si riscontra nell’Antico Testamento, dove queste splendide figure appaiono in una scala ben distinta tra cielo e terra…” Ecco allora poesie dedicate ai Serafini, ai Cherubini, ai Troni, alle Dominazioni…Ecco l’incipit della poesia ‘Arcangeli’: Da sempre messaggeri, araldi senza età,/meraviglioso coro che non ha respiro,/dita nebbiose che muovono nel suono/le corde vibranti di una dolce cetra/…

Seguono poesie dedicate ancora alla Madre di Dio, al Paradiso, a Gesù, dives in misericordia, Signore della Misericordia. E se Dio è il Dio della Misericordia, e Santa Faustina la santa della Misericordia, non possiamo non affermare che Umberto Belardinelli è il poeta della Misericordia, in simbiosi-sintonia con la santa, desideroso di continuare la sua missione utilizzando anche lo strumento poetico. Non a caso la riflessione finale dell’autore è dedicata alla spiegazione della festività dedicata alla Divina Misericordia, istituita nell’anno 2000 da Papa Giovanni Paolo II, che si celebra la Domenica in Albis, domenica dopo la Pasqua.

Belardinelli si fa missionario, vorrebbe comunicare ai lettori la gioia che nasce dalla fede, la consolazione che dà la speranza di una Vita eterna che non conosce la morte. Le sue sono poesie-preghiere, un invito a pregare insieme, ad andare al di là delle cose, a lasciarsi nutrire dalla contemplazione del Mistero, a credere nell’indicibile. Ed ecco il suo saluto, gli ultimi versi dell’ultima sua poesia, ‘Il testamento’:…..Desidero che ogni anima in dolore/possa nutrirsi all’albero del frutto/e Tu concederai a quelle suppliche/la conoscenza del Divino e dell’Amore./Infine, voglio che tutto sia compiuto/dentro le linee di ogni tuo pensiero,/da chi modella l’opera che hai disegnato,/fino alla fine dei giorni sulla terra.

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