Davvero
un bell’evento culturale, premiato da un folto pubblico, quello che si è svolto
ieri pomeriggio, giovedì 19 maggio, in Sala Morselli alla civica biblioteca
varesina, nell’ambito degli incontri con l’autore. E’ stato presentato il libro
‘Come a Spoon River’ – Arte e arcani misteri nel cimitero di Ganna (Macchione
editore), scritto da Alberto Bertoni e Vincenzo Capodiferro, docenti al liceo
artistico ‘Frattini’ di Varese (foto in alto). Gli autori sono stati presentati da Chiara Merlotti. Si legge in quarta di copertina: “Il testo
nasce con l’intento di valorizzare il patrimonio storico e artistico del
cimitero di Ganna. L’occasione viene data dalla ristrutturazione di un’edicola
funeraria in cotto, appartenente alla famiglia Orelli. A partire da questo
progetto di restauro, curato da Mauro Manzoni e Stefano Russo, abbiamo voluto
mettere in risalto tutti gli artisti – e le opere ad essi legate – per buona
parte sepolti a Ganna, piccolo ma importante sacrario dell’arte italiana. Pochi
cimiteri possono vantare il fatto che un artista rinomato quale Vittorio Grubicy
de Dragon, il padre del Divisionismo italiano, dedichi loro ben due tele.
Grubicy era in stretta amicizia con Giuseppe Grandi, una delle figure più
autorevoli della scultura italiana della seconda metà dell’Ottocento, nato e
sepolto a Ganna. Il libro è stato strutturato con un taglio divulgativo e
originale, che si ispira all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Non
è un testo scientifico ma letterario, dove si intrecciano episodi reali ed
immaginari. L’abbiamo perciò suddiviso in parti, consacrate ai personaggi, che
parlano della loro vita e delle loro opere, cui sono associati degli epitaffi,
redatti dai poeti Gianfranco Galante e Umberto Belardinelli. (foto in basso)”
Il
testo è corredato da un ricco apparato fotografico e da un serie di tavole in
china, realizzate dalla classe 4^A di grafica del liceo artistico varesino,
lavoro coordinato dalla docente Rosalia Azzarello, nell’ambito di un
laboratorio di PCTO alternanza scuola-lavoro, progetto interdisciplinare che ha
visto la supervisione del fumettista Corrado Roi. Tavole davvero pregevoli,
realizzate da Ginevra Amelotti, Giada Antonini, Matteo Yves Assamoi, Beatrice
Bau, Asia Cattarin, Giulia Confessore, Sara Conforto, Ella Clara Di Ciccio,
Filippo Fochi, Martina Morassi, Roxy, Maria Grazia Tocco, Andrea Torri, Lara
Ranieri e Zoe Merlino. Il momento culturale è stato arricchito dall’intervento
dell’attore Gaetano Giovi (che ha riportato all’attualità la figura di Giuseppe
Grandi, autore del monumento alle 5 giornate di Milano) e da un contributo musicale di Elisa e Francesca, chitarra e voce (foto).
Fra
gli altri, Alberto Bertoni ha voluto ringraziare Gabriele Scazzosi, già docente
di scultura al ‘Frattini’ di Varese, che ha indirizzato i numerosi attori di
questa bella ‘rappresentazione culturale’ verso il piccolo camposanto della
Valganna, meritevole di essere valorizzato. Ecco allora un altro esempio
concreto di attenzione al territorio, alla sua storia artistica, che per
fortuna non sempre è destinata ad essere invasa dalle erbacce e dall’incuria,
dimentichi di un passato che non merita l’oblio. Abbiamo quindi una Spoon River
varesina, dove c’è chi ‘dorme’ sulle prealpi, le nostre amate colline.
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