E’
stato presentato ieri, venerdì 16 febbraio, in Salone Estense a Varese, il
volume ‘Giuseppe Sommaruga – Il grande progetto del Liberty di Varese’ (Pietro
Macchione Editore). Si tratta di un progetto editoriale che è costato ben sei
anni di lavoro, l’intervento di molti esperti del settore, il contributo
finanziario di svariati enti, per un libro davvero prezioso. Giuseppe
Sommaruga, cioè il valente architetto che nei primi anni del Novecento ha
regalato a Varese alcuni edifici che ancora oggi spiccano sul nostro territorio
prealpino: il Grand Hotel Campo dei Fiori, il Palace Hotel al Colle Campigli, solo
per citare le due opere più importanti. Il saluto e le prime parole sono
toccate a Enzo Laforgia, assessore alla cultura del Comune di Varese, che proprio
in conseguenza del suo incarico amministrativo ha rinunciato alla pubblicazione
sul libro in questione del suo saggio, dato che il nostro Comune partecipa
finanziariamente al volume. Infatti non compare il suo nome fra coloro che
hanno firmato gli interventi, e cioè Michela Barzi, Alberto Bertoni, Vincenzo
Capodiferro, Renata Castelli, Angelo Del Corso e Piero Mondini. La prima idea
dell’opera è venuta sei anni fa a Gabriele Scazzosi, docente di scultura presso
il liceo artistico ‘Frattini’ di Varese. Lo Scazzosi aveva infatti conservato
una quarantina di tavole realizzate dal Sommaruga, soprattutto riferite alle
stazioni del tram (ma non solo), ottenute dall’impresa di costruzioni De
Grandi, che a lungo collaborò con l’architetto prima della Grande Guerra.
Perché non valorizzarle, unendole magari ad una trentina di tavole (conservate
presso l’archivio storico di Varese), completando il tutto con una sezione
fotografica e una serie di saggi? Detto fatto il comitato scientifico si è
messo al lavoro, un impegno reso meno agevole dal periodo pandemico,
rivitalizzato dall’arrivo di nuovi sponsor, dalle pregevoli foto di Marco
Introini e dal progetto grafico di Rosalia Azzarello. Curato con competenza e
pazienza da Alberto Bertoni, corroborato dalla disponibilità dell’editore
Pietro Macchione, ecco allora il battesimo di un’opera che, per gli amanti del Liberty, rappresenta un dono assai gradito. Dopo l’introduzione di Laforgia, è toccato ad Eugenio Guglielmi presentare il libro, davanti ad un Salone Estense
molto affollato, fra gli altri da Gabriele Scazzosi, Marco Tamborini (autore di
un volume sul Sommaruga), tanti capelli bianchi ma almeno un giovane era
presente, Andrea Zoccali, collaboratore del FAI e amante dell’arte.
In
foto vediamo, da sinistra: Vincenzo Capodiferro, Eugenio Guglielmi, Renata
Castelli, Alberto Bertoni, Enzo Laforgia e Pietro Macchione.
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