Considerazioni in un giorno di pioggia. Pensavo che chi scrive romanzi in genere vive questi due opposti: da un lato il romanzo è una delle massime espressioni di libertà, tu puoi far dire alla storia e ai tuoi personaggi ciò che vuoi. Nello stesso tempo sei schiavo di un padrone 'cattivo', cioè l'ispirazione, quel particolare stato che ti permette di scrivere con velocità e - si spera - con buoni risultati. Questo stato non viene a comando, non è questione di buona volontà. Arriva, e quando arriva bisogna esserci. Così pensavo all'età della pensione: è un'età che in genere regala tanto tempo libero, alcuni nodi si sono sciolti e si potrebbe vivere bene, ma ancora una volta siamo 'schiavi' di un padrone poco generoso, cioè la voglia di fare le cose, la passione. Anche in questo caso non basta (anzi, non serve) la buona volontà. Ci vuole altro.
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