Meglio
non poteva andare per il sabato grasso bosino, 17 febbraio 2024, ultimo giorno
di carnevale vissuto alla grande in centro Varese, grazie all’entusiasmo fanciullesco
della Famiglia Bosina. Carnevale varesino numero 50, almeno da quando nel 1974
venne redatto uno specifico Statuto carnevalesco, sabato grasso che è da
qualche anno Carnevale bosino perché organizzato in toto dalla grande Famiglia.
Meteo
ideale, tanta gente in centro, 9 gruppi, 8 carri, corteo aperto dallo stendardo
della Famiglia Bosina e subito dietro la variopinta e agile bellezza delle
ballerine brasiliane. Festa di colori e di allegria, attimi di vita senza
pensieri, di travestimenti forse in ciò che vorremmo essere, almeno per un’ora.
Libertà di scherzare, tralasciando per un istante i problemi quotidiani,
mondiali e locali. Ma rispetto ai problemi ci ha pensato come sempre Re Bosino
a menzionarne alcuni, riferiti alla città, nel suo tradizionale discùrs dal
balcone della Camera di Commercio. Quindi le premiazioni: per il concorso
mascherina, i carri e i gruppi. Presenti il sindaco Davide Galimberti (che suo
malgrado dovrà riprendersi da domani le chiavi della città), l’assessore Andrea
Civati, il regiù Luca Broggini, l’instancabile maschera del Pin Girometta e il ‘governo
carnascialesco’, cioè i soci della Famiglia Bosina che si sono dati da fare
perché tutto funzionasse bene. Dobbiamo ringraziare costoro (un manipolo di ‘ministri’
senza portafoglio) che da una settimana sono l’anima del Carnevale, festa dei
bambini e di chi fa fatica a ‘maturare’.
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