Stamani il sole all'alba regalava al fumo di un camino un colore dorato. Fra i tanti miei pensieri, uno triste: un tetto in fiamme.
Dal mio
cielo sereno
Dal mio
cielo sereno è piovuta la guerra
sotto forma
di bombe e di corpi dolenti;
tutto
questo è accaduto al tiggì delle venti.
Ho zittito
la tele. Non amo la terra
dove l’uomo
si ammazza e la donna si uccide
mentre
addento la mela e gusto il caffè;
e se
proprio succede te lo tieni per te,
voglio
gente serena, che ama e sorride.
Ma che ho
fatto di male per vedere lo strazio?
Dal mio
giorno in divano non intendo scansarmi;
finché ho
un soffio di fiato avrò cura di amarmi,
tutto il
marcio del mondo non intacchi il mio spazio.
E se
proprio insistete vi dirò una preghiera:
che ci
vuole a implorare verso il cielo di Dio?
Padre
Nostro che regni, non sciupar ciò che è mio
e risolvi i
disguidi, rendi quieta la sera.
Nel mio
cielo sereno s’è acceso un gran fuoco,
è partito
dal tetto, ha bruciato il divano,
i miei
piedi, le braccia, la pancia, una mano;
del mio
corpo tranquillo è rimasto ben poco.
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