giovedì 1 febbraio 2024

L'inchiostro non sporca

 




Sono molti i giornalisti varesini che hanno scritto e pubblicato libri. Molti meno coloro che hanno seguito la via della narrativa, romanzi e racconti. Certo di dimenticarmi qualcuno, e limitandomi a Varese città, citerei Barbara Zanetti, Mario Visco, Riccardo Prando, Federico Bianchessi, Fiorenzo Croci, Roberto Fassi. Una raccolta di racconti la pubblicò, molti anni fa, anche Max Lodi. Lunga premessa per dire che ora si è aggiunto il bustocco Marco Linari che ieri, giovedì 1 febbraio, nell’ambito degli ‘Incontri con l’autore’ organizzati dalla Civica Biblioteca di Varese, ha presentato in Sala Morselli il suo primo romanzo: ‘L’inchiostro non sporca’ edito da Macchione. Linari, classe 1975, figlio di un libraio di Busto Arsizio, non poteva non innamorarsi dei libri, della lettura e della scrittura. Giornalista professionista, 25 anni alla Prealpina, ha fatto una scelta coraggiosa: lasciare il giornale e dedicarsi soprattutto ai libri. Vivere di libri è una scommessa rischiosa, meritevole di stima. E così, in questi ultimi anni, ha curato volumi biografici, storici, politici e aziendali, conducendo decine di convegni e trasmissioni web. Ciliegina sulla torta, ecco arrivare il suo romanzo d’esordio. Perché chi ama le storie e ama la scrittura, non può non lasciarsi ingolosire da una storia di fantasia, meglio, mix di realtà ed invenzione. E così, dopo trentamila articoli di cronaca, economia, cultura, politica, sociale, sport e spettacoli (record di 15 articoli in un giorno), ecco le 223 pagine di ‘L’inchiostro non sporca’, nelle quali Marco Linari ha riversato soprattutto le sue conoscenze sul versante libri e politica. Francesca è una storica libraia in una provincia imprecisata del nord Italia. Ama leggere, ben poco sa di politica ma inaspettatamente si trova immersa in questo nuovo mondo, un mondo (si legge nel risvolto di copertina) “puntellato da egoismi, invidie, falsità, colpi bassi e spregiudicatezza, in cui gli slanci ideali vengono mortificati dagli opportunismi…In un contesto di personaggi talvolta maldestri e paradossali, altre volte sensibili e tremendamente fragili, ogni certezza viene a mancare e diventa difficile distinguere le scelte giuste da quelle sbagliate. Solo i libri sembrano essere una bussola per muoversi senza sporcarsi.” E così si comprende il titolo: la politica sporca, i libri no.

Definirei la scrittura di Linari ‘giornalistica’, cioè chiara, periodi brevi, estrema leggibilità, capitoli di 4-5 pagine, un ulteriore aiuto al lettore, abituato dalle moderne tecnologie ad arrivare subito al dunque.

Dopo i saluti di Valentina Marocco, coordinatrice degli incontri in biblioteca, la parola è passata a Francesca Boragno, storica libraia di Busto Arsizio, che ha introdotto l’autore e il romanzo. Linari si è dimostrato abile anche al microfono (non sempre gli scrittori amano parlare in pubblico, per questo scrivono). Era presente anche l’editore Pietro Macchione.

L’opera prima di Marco Linari è in rete con il progetto SBAPP di Francesca Boragno. Si tratta di un’applicazione gratuita per cellulare che riunisce le librerie e le biblioteche italiane. Oltre alle news su libri e festival, l’app offre una mappa interattiva sempre più dettagliata con presentazioni di autori, mostre, letture collettive…  

Altre info su www.marcolinari.it


Nessun commento:

Posta un commento