lunedì 22 gennaio 2018

Gli anelli dei miei nonni





Quando cammino all'aria aperta, a volte mi vengono strani pensieri. Ecco quelli di stasera. Naturalmente non è una poesia, una poesia non si butta giù in un quarto d'ora. Diciamo che sono pensieri espressi in rima. Li dedico ai miei nonni paterni, Prima e Luigi.



GLI ANELLI DEI MIEI NONNI

Sto osservando l’anello di mia nonna
che tengo al mignolo della sinistra mano,
felice lo accarezzo piano piano,
e immagino il suo corpo di donna.

Penso all’interno dell’anello, ora,
che ha baciato la pelle della Prima,
risplende ancora, come sole la mattina,
come il cielo, lavato dall’aurora.

Qualche passo più in là penso all’anello,
all’oro esterno, tormentato dalla nonna
quando occorse pregare la Madonna,
nella speranza che tornasse il bello.

Ma l’esterno ha toccato anche mio nonno,
e forse proprio là, dov’è la vita,
per il Luigi, oimè, presto finita,
occ sarà, senza fiadà, l’eterno sonno.

Nelle notti d’amore i loro anelli,
magari hanno cozzato, un lieto suono
prima del gran piacere, e l’abbandono
e il sonno e i sogni e l’alba coi fringuelli.

Così fu generato mio papà,
fra cigolii di molle, a fine estate.
Guardo l’anello di mia nonna: amàte
chi viene da lontano, chi ha un’età.


22 gennaio 2018

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