Avevo detto che non avrei visto Sanremo e invece non solo ieri sera ho visto una mezz'oretta del Festival ma mi sono pure soffermato ad ascoltare Zlatan Ibrahimovic, nel suo messaggio agli italiani. Ho letto di varie polemiche su ciò che ha detto nei giorni scorsi il bomber del Milan, non entro nel merito. Ieri ha detto che la sconfitta non è il contrario del successo ma una parte del successo, e ha incitato a mettersi in gioco, ad uscire dalla comfort zone, perché se si vuole crescere bisogna seguire nuove vie. Lui ha accettato di andare a Sanremo proprio per mettersi in gioco, al di là del gioco del calcio. Mah, non credo ci sia andato gratis! Sentendolo ho subito pensato al mio amico e collega Cecco Lenotti (eccolo, a destra, insieme ad Andrea Meneghin), simile a Zlatan senz'altro per il fisico ma anche lui contro la comfort zone. Cecco, a differenza del sottoscritto (piuttosto ripetitivo e prudente) è uno che rischia. Ricordo che parlando di bici e di salite io sottolineavo il fatto che non superavo un certo numero di battiti cardiaci, per prudenza, e lui: "Ma no, fai salire il cuore, come faccio io, così ci viene un bel sciopone (infarto) e abbiamo risolto il problema."
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