martedì 8 dicembre 2015

Mock Story - 170

                                                                                                ph carlozanzi



Non ho nessuna fretta di continuare la storia di Marco. Siamo arrivati al mese di maggio di questo 2015. Prendo una pausa e torno indietro, al cd Time to start again e alla mia recensione di una canzone di Mock. Una recensione che Marco ha letto e mi ha detto: 'Non avrei potuto scrivere meglio.' Il che significa che si è ritrovato in queste parole, che oggi comunico ai suoi amici. 

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UNA TRISTEZZA CHE SCORRE COME UN FIUME

Il cd di Marco, ‘Time to start again, time to fly again’, uscito nel 2014 insieme al cd ‘Mock’, i due lavori che vedono Marco Zanzi lasciare per un istante la Piedmont Brothers Band per sperimentarsi come solista, è un lavoro venato di tristezza. Per stessa ammissione dell’autore, più di una canzone lascia spazio alla malinconia, una vena di sottofondo che è caratteristica del musicista varesino. E fra i 14 brani, quello che raggiunge il top di questo sentimento è ‘Rivers of Sorrows’, fiumi di tristezza.
Il brano nasce in un periodo di fatica fisica e morale: un lavoro che non soddisfa, la depressione che si affaccia, che vaga nel fondo dell’anima, la paura di aver fallito una vita, di non essersi giocati al massimo. Allora Marco una mattina posteggia l’auto lungo la provinciale che lo conduce al suo luogo di lavoro, scende, lancia lo sguardo sul lago di Varese. Nel suo immaginario quel lago piatto diventa un fiume, anzi, molti fiumi:

Fiumi di tristezza scorrono profondi nel mio cuore.
I giorni felici sono passati,
ho nostalgia e sono solo, mi sento così triste,
sommerso in fiumi di tristezza e dolore.

Marco imposta il testo con i canoni dell’amore deluso: una storia finita male, dolci labbra rosse da rimpiangere….

Non avrei mai voluto incontrarti,
le tue labbra rosse erano più dolci del vino.
Posso ancora sentire la tua voce da sirena, piccola cara,
che mi sussurra dolci parole d’amore.

Tutti i testi della Piedmont Brothers Band sono in inglese, lingua che pare inventata apposta per la musica, lingua scelta per necessità, poiché i lavori della band hanno mercato anche negli Usa e in altre nazioni.
Ma stiamo alla canzone, che anche nella seconda strofa mantiene il medesimo sentimento. Forse quella mattina pioveva, non è dato saperlo, ma certo Marco in quel momento stava per cadere.

Sono qui tutto solo nella pioggia, ragazza,
che giro senza meta per la città,
per dare libero sfogo alla mia immaginazione.
Mi sento come se stessi per cadere.

Infine il ritornello:

Rivers of sorrows run deep in my heart.
All the good times are over.
Homesick and lonesome I’m feeling so blue.
Drowned in rivers of sorrow and pain,
Drowned in rivers of sorrow and pain.



2 commenti:

  1. bella veramente la tua recensione....

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  2. grazie caro massimo..anche mock l'aveva apprezzata, nella sua sintetica semplicità

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